Cairo rialza Belotti: «Ora è il Torino il suo Mondiale»

Il presidente granata carica il centravanti: «Provato dall'eliminazione dell'Italia, ma ora ha il tempo di superare completamente l'infortunio e di tornare a segnare per noi»
Cairo rialza Belotti: «Ora è il Torino il suo Mondiale»© LaPresse

MILANO - Un errore figlio della disfatta dell'Italia nel playoff contro la Svezia che ha sancito la mancata qualificazione delgi azzurri al prossimo mondiale di Russia 2018. Così almeno Urbano Cairo spiega il penalty fallito da Andrea Belotti, capitano del Torino, nella gara pareggiata 1-1 in casa contro il Chievo«Di certo, ieri non ha fatto una gran partita, ma probabilmente deriva dal fatto che anche lui ha avuto una settimana molto pesante - ha detto il presidente granata alla presentazione del numero speciale della rivista Bell'Italia -. So che era molto scosso e molto colpito da questa eliminazione azzurra, pur avendo giocato pochi minuti nell'ultima partita. Però, evidentemente, si sentiva fortemente coinvolto. Credo che adesso abbia tutto il modo per recuperare dall'infortunio che lo ha fortemente limitato, perché il campionato diventi il suo Mondiale. L'importante è che recuperi quella fame di gol, la voglia di giocare che lui ha sempre avuto e che mi aspetto di vedere sin dalla prossima partita».

ROTTA SUL MILAN - Cairo si proietta poi su Milan-Torino in programma domenica prossima: «È una partita speciale anche perché siamo a un punto dai rossoneri (settimi in classifica, ndr). Se succede che la Coppa Italia la vince una delle prime sei, in Europa si va in sette. Noi siamo ottavi. Non dico che sia una sfida per l'Europa League, perché il campionato è ancora lungo, ma comunque una sfida importante. Noi a Milano contro il Milan non abbiamo mai vinto - ha concluso Cairo -. È una partita, evidentemente, alla quale tengo in modo speciale».

SU TAVECCHIO - In fine il presidente del Toro ha parlato delle dimissioni del presidente federale Carlo Tavecchio, che secondo lui sono state «opportune perché, quando accade qualcosa di grave e di epocale, è giusto che acambiare sia il ct ma anche il presidente della Federazione». Secondo il patron granata infatti, «in questo momento il movimento calcio ha bisogno di una riflessione, di ripensamento, di rinnovamento radicali. Sono stati fatti errori in passato e bisogna pensare se l'Italia sia organizzata nel modo giusto oppure no ed è quindi giusto che ci siano una riflessione generale e un cambiamento generale di chi era la guida della Federcalcio. Questo pur avendo fatto Tavecchio negli anni passati buone cose. Non significa, però, che quando accade qualcosa di grave, non vi debba essere un ripensamento generale e una riflessione generale su quello che deve essere il calcio italiano».

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