Torino, ora va gestito il caso Ljajic

L’esclusione del serbo è un chiaro segnale per tutti, oltre le voci di uno screzio con Miha
Torino, ora va gestito il caso Ljajic© www.imagephotoagency.it

ROMA - Come essere protagonisti senza manco farsi vedere. Non è la storia dell’Uomo Invisibile ma di Adem Ljajic, che all’Olimpico si prende il palcoscenico senza sudare e da seduto. Sì, seduto nemmeno in panchina, bensì in tribuna! Mihajlovic evidentemente ha perso pure lui la pazienza con il talento serbo dalla centralina presa in prestito da quelle che comandano le frecce dell’auto: “adesso funziona, adesso no”, come recita la storica barzelletta sui carabinieri. E così lo spedisce fuori dal gruppo. Un segnale forte che l’allenatore ha voluto dare non solo al numero 10 ma a tutta la rosa. Un colpo di spugna energico a cancellare dalla lavagna la lista dei graditissimi al tecnico. Tutti uguali. Poche storie. Facile pensare che tra i due il confronto anche verbale possa essere stato teso, trasformando una plausibile panchina (già ventilata ieri) in una tribuna. Ben più del ventilato, e classico, virus intestinale dell’ultimo momento. Che, in ogni caso, non ha impedito a Ljajic di litigare dal suo posto con i tifosi circostanti, tanto da essere trascinato via a fine primo tempo, mentre sul campo esplodeva la baraonda-Immobile.

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