Torino, Sirigu number one!

Il Toro riscopre l'importanza di avere un grande portiere. E la difesa si rasserena
Torino, Sirigu number one!© www.imagephotoagency.it

TORINO - Nessuna scoperta che meriti il Premio Nobel. Per carità. Ma essere riusciti a rispettare il postulato numero uno del calcio - primo non prenderle - si sta rivelando fondamentale per sperare di alzare il livello delle proprie ambizioni. Dopo la storta presa con Joe Hart - persona amabile, per carità, dal coefficiente di penetrazione comunicativa superiore alla media, ma in campo spesso l’anello debole della catena difensiva granata - il Torino ha puntato su un numero uno affidabile e soprattutto in grado di dispensare sicurezza non solo con le mani e i piedi, ma pure con la testa... Già, perché Salvatore Sirigu, anche lunedì sera contro la Lazio, decisivo in più occasioni nel neutralizzare le palle gol della squadra di Inzaghi, si sta gradualmente confermando come un autentico valore aggiunto rispetto alla squadra della scorsa stagione.

IL GALLO... COMPENSATO - E così se da una parte mancano i nove gol di Belotti (un campionato fa a questo punto della stagione il Gallo aveva già esultato 12 volte), dall’altra ecco che Mihajlovic può stare più tranquillo quando arriva un tiro in porta. Il portiere torinista infatti vive una crescita continua di rendimento che va di pari passo con un forma psicofisica destinata a migliorare col minutaggio delle partite. Tolta la ruggine per i troppi mesi passati in panchina tra Psg e Siviglia prima della sfortunata parentesi Osasuna, Sirigu si sta rivelando sempre più decisivo, offrendo reattività tra i pali sia sui tiri da lontano che da breve distanze. Molto abile anche nelle uscite alte: mai titubante, sempre pronto a prendersi la responsabilità invece di restare inchiodato sulla linea di porta: do you remember, mister Joe?

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