Torino, 5 gare per tornare in Europa

I risultati delle altre aiutano il club granata: ma da sabato con la Spal sarà davvero vietato sbagliare
Torino, 5 gare per tornare in Europa© LaPresse

TORINO - Quanti, tra i granata ad ogni latitudine, avrebbero firmato per conquistare due punti alla vigilia delle prove contro Lazio e Napoli? Quasi tutti, eccezion fatta per gli inguaribili, ma poco realistici ottimisti. E invece questi ultimi, ipotetici soggetti hanno avuto ragione, a pretendere dal Toro più di due pareggi nelle ultime due complicate sfide. Già, perché prima di essere schiacciato dal Napoli nel primo tempo, abbozzare una reazione nella ripresa ma comunque beccarne 3 (a 1) dai partenopei, a loro volta i granata il lunedì precedente erano scesi a Roma dove, contro la Lazio, avevano conquistato 3 punti sempre in virtù di un 3-1 finale. E allora, per quanto la gara contro gli azzurri di Hamsik in formato Maradona (115 reti a testa, col Napoli), lasci in eredità più dubbi che certezze, il mero calcolo numerico dice che alla fine il Toro se l’è cavata bene, nelle ultime due settimane. Anche perché attorno ai granata è tutto un giocare a perdere treni utili per l’Europa. Tra una Samp che cade in casa contro il Sassuolo e un Milan che incoccia nella fatal Verona. Se nelle prossime due sfide che chiuderanno il 2017, a Ferrara contro la Spal e in casa col Genoa i granata si presenteranno sul binario giusto all’orario indicato, evitando di scialare punti come contro Verona e Crotone, Chievo e Samp, le chance di agganciare la zona alta della classifica saranno molto concrete.

SARRI INSEGNA - Il nuovo anno, per i granata, si aprirà e proseguirà con una serie di partite che la squadra di Mihajlovic ha valori per puntare forte a vincere. Il 6 gennaio, alla ripresa, sulla strada del Torino si presenterà il Bologna. Donadoni ha il merito di aver dato solidità a un gruppo che ha pure qualche individualità importante - l’ex Verdi su tutti - ma nel complesso è lampante la superiorità tecnica dei granata. All’allenatore serbo il compito di trovare le soluzioni non solo tattiche, ma anche situazionali, per sorprendere gli emiliani. Come ha fatto il Napoli di Sarri, specialista nel rendersi letale sulle palle da fermo e in particolare su calcio d’angolo, come ha dimostrato la rete messa a segno sabato da Koulibaly: battuta dalla bandierina di Callejon, spizzata di Allan e inzuccata vincente del centrale senegalese.

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