Torino, ora il derby urla vendetta

Quel 4-0 che subì Ventura in Coppa Italia è ancora uno scandalo: ricordate "l'allegria" granata alla fine?
Torino, ora il derby urla vendetta© www.imagephotoagency.it

TORINO - Finì 4 a 0 per la Juve il derby di Coppa Italia di 2 anni fa, e fu una disfatta sotto tutti i punti di vista. Soprattutto morale. Era il 16 dicembre 2015. E non può bastare il ricordo di alcune ingiuste decisioni di Doveri, l’arbitro di quel giorno, per spiegare tutti i motivi del tracollo. Da cui, oltretutto, si originarono poi altre disfatte in serie, come se quella batosta avesse rotto qualcosa di grave dentro allo spogliatoio. Certo, Zaza segnò 2 gol, ma prima doveva essere espulso. E invece fu poi cacciato solo Molinaro. Andarono a rete anche Dybala e Pogba. E il bottino sarebbe potuto essere ben più ampio. Ma ciò che più di tutto rimane nella testa e nella pancia, a 2 anni di distanza, è l'atteggiamento di troppi giocatori di Ventura (nonché certe sue dichiarazioni post partita). La perdita progressiva di rabbia e orgoglio, di ardore e dignità sportiva. Infine, a partita chiusa, il sigillo più insopportabile. Quelle facce fin allegre. Ma non solo le facce bianconere. Facce granata. Pacche sulle spalle, abbracci e risate con gli avversari: come se nulla fosse. Chiariamo: non fu fair play, perché il fair play non va confuso con ciò che tale non è. Fair play, dopo una partita giocata con onestà, è stringersi le mani, scambiarsi le maglie, dimostrare equilibrio, mandare esempi positivi, saper fare i complimenti ai più meritevoli. Sghignazzare, fregarsene dei sentimenti dei tifosi non è fair play: è mancare di rispetto. Ecco cosa chiede la gente granata, ora, pensando al 3 gennaio: ben altro cuore, e intelligenza, e professionalità. La signora Mihajlovic, Arianna, ha scritto sui social in queste ore: «Sempre con te, Sinisa. Carisma e grinta da vendere». Ecco: proprio questo si chiede, adesso, ai giocatori del Toro. Grinta da vendere.

 

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