IL CALENDARIO - “Le prossime 5 partite? Non mi interessano. Con la Spal sarà un esame di maturità, una partita importantissima. Solo dopo penseremo al Genoa. Io ragiono soltanto partita per partita. E in ogni partita il Toro si gioca l’Europa. Tornando a noi: non è un fatto di formazione, ma di testa, di voglia. Cambia poco chi gioca. L’importante è che tutti diano il massimo. Con la testa giusta. L’atteggiamento giusto. Dobbiamo affrontare la Spal con la stessa umiltà e rabbia dell’altra sera a Roma. Se pensiamo di andare là a fare una passeggiata perché siamo più forti tecnicamente, perderemo. Perché con un atteggiamento sbagliato, si perde contro chiunque. Tutte le squadre sono ben preparate per giocare in A. E noi vogliamo regalare un bel Natale a noi e ai nostri tifosi”.
ESAME CHIAVE - “La squadra deve trovare continuità non solo nei momenti critici ma anche quando deve accelerare. Queste partite come quella con la Spal potrebbero essere alla nostra portata, ora. L’ho già detto ai ragazzi, non si può fare sempre il passo del gambero. Uno avanti e due indietro. Penso al pari in casa col Verona, per esempio. E’ giusto che ci arrabbiamo. Io e i tifosi. Siamo troppo altalenanti. E dipende per l’appunto da noi, non dagli avversari. Se ci aiutiamo e siamo uniti possiamo fare risultato. Sono ragazzi intelligenti, i miei. Si può sbagliare. Ma poi bisogna imparare dagli errori. I pareggi contro Verona, Chievo, Crotone... se commetti sempre gli stessi sbagli, non raggiungi mai l’obiettivo, non migliori. E ora dobbiamo accelerare. Per questo voglio restare concentrato solo su questa partita, adesso. Saranno tutte finali per noi. Ripeto: se avremo compreso la morale, i frutti arriveranno. Non chiedo di vincere per forza. La palla è rotonda, magari prendi il palo e non vinci. Ma la prestazione deve esserci”.