Mazzarri: «Torino, è un sogno. Voglio dare un'identità alla squadra»

Il tecnico: «Sono considerato un agitato, in panchina, però urlo perché finché la partita non è finita do tutti gli stimoli possibili»
Mazzarri: «Torino, è un sogno. Voglio dare un'identità alla squadra»© LaPresse

TORINO - Il nuovo corso del Torino affidato a Walter Mazzarri dopo l’esonero di Sinisa Mihajlovic si aprirà domani alle 12.30 nella sfida interna contro il Bologna: «Sono appena arrivato, ho soltanto un paio di allenamenti a disposizione, ma non c’è tempo da perdere e vogliamo subito provare a vincere». Un passo per volta, insomma. «E’ il mio modo di lavorare: adesso pensiamo alla prova contro il Bologna, quindi la analizzeremo per correggere gli errori e preparare la gara successiva. Ogni tecnico è un artista, e questo è un po’ il mondo del “così è se vi pare”, ma io penso che si veda la mia mano nelle squadre che alleno. E non parlo di modulo, ma del fatto che i giocatori in campo sanno che cosa devono fare. I giocatori devono capire la mia idea e i miei stimoli. Sono considerato un agitato, in panchina, però urlo perché finche la partita non è finita do tutti gli stimoli possibili. In questo momento i miei collaboratori stanno interrogando tutti i giocatori. Li devo ascoltare, dopo il dispendio di energie nel derby devo capire chi sta meglio per giocare col Bologna e per di più alle 12.30. In base a questo sceglierò la squadra da mandare in campo domani. Ai ragazzi ho detto: pensate positivo perché vi portate dalla vostra la positività. In tal senso chiedo al pubblico di darci una grossa mano, spero che si uniscano a noi».

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LA NUOVA IDENTITA' - Mazzarri raccoglie l’eredità di Mihajlovic, in sella al Toro per 18 mesi e tecnico che aveva cementato un buon rapporto con i giocatori: «Mi piacerebbe partire da giugno anche perché rispetto il lavoro fatto da Mihajlovic. La squadra era legata a una persona seria e corretta come Sinisa e quando sono entrato in spogliatoio li ho visti un po’ frastornati. Ebbene ho detto loro che il legame con l’allenatore è sintomo del fatto che il Toro è composto da ragazzi per bene. Chiaro, ho anche chiesto massima disponibilità, di seguire le mie idee. Voglio dare una identità alla squadra: conosco tutti i sistemi di gioco, in due giorni sono un po’ imbavagliato, ma devo dare un input da subito».

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IL SOGNO - La preparazione alla gara di Bologna è iniziata ieri con il primo allenamento diretto al Filadelfia: «Sono un allenatore navigato, ma entrare al Filadelfia mi ha fatto venire i brividi. Sto sentendo la causa, sono carico ed emozionato. Ho scelto di rientrare in Italia per la voglia di allenare il Toro. Questo ambiente per me è l’ideale, essere qui è un sogno. Penso di poter fare bene, ma non mi chiedete dove possiamo arrivare: non sono uno da proclami, mi piacciono i fatti».

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SU NIANG - Lo scorso anno, nel Watford, Mazzarri ha allenato Niang: «Fondamentalmente è un bravo ragazzo, tuttavia non sfrutta il 100% delle sue qualità. Deve capire che è arrivato il momento di dare tutto, fin dagli allenamenti. Le chance non saranno eterne. La Nazionale? Sono contento di essere stato chiamato dal Torino, dopo l’esperienza con il Watford per me questa è la soluzione migliore».

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TORINO - Il nuovo corso del Torino affidato a Walter Mazzarri dopo l’esonero di Sinisa Mihajlovic si aprirà domani alle 12.30 nella sfida interna contro il Bologna: «Sono appena arrivato, ho soltanto un paio di allenamenti a disposizione, ma non c’è tempo da perdere e vogliamo subito provare a vincere». Un passo per volta, insomma. «E’ il mio modo di lavorare: adesso pensiamo alla prova contro il Bologna, quindi la analizzeremo per correggere gli errori e preparare la gara successiva. Ogni tecnico è un artista, e questo è un po’ il mondo del “così è se vi pare”, ma io penso che si veda la mia mano nelle squadre che alleno. E non parlo di modulo, ma del fatto che i giocatori in campo sanno che cosa devono fare. I giocatori devono capire la mia idea e i miei stimoli. Sono considerato un agitato, in panchina, però urlo perché finche la partita non è finita do tutti gli stimoli possibili. In questo momento i miei collaboratori stanno interrogando tutti i giocatori. Li devo ascoltare, dopo il dispendio di energie nel derby devo capire chi sta meglio per giocare col Bologna e per di più alle 12.30. In base a questo sceglierò la squadra da mandare in campo domani. Ai ragazzi ho detto: pensate positivo perché vi portate dalla vostra la positività. In tal senso chiedo al pubblico di darci una grossa mano, spero che si uniscano a noi».

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