Toro, Mazzarri ribalta il Fila

Ufficio personale, nuove strutture (anche anti-spie), lavori ultimati entro fine mese
Toro, Mazzarri ribalta il Fila© LaPresse

TORINO - Perfezionismo, maniacalità, ossessione. Tre concetti forti, tre modi di intendere il calcio, tre parole che bastano ad inquadrare Walter Mazzarri in tutta la sua essenza. E' in fondo questo il motivo che ha spinto Urbano Cairo a puntare sul tecnico di San Vincenzo. Un vero uomo di campo, un uomo che vive in funzione di un lavoro che gli porta via il sonno, che lo turba anche nei momenti apparentemente sereni. Perché per Mazzarri il riposo non esiste. Dal lunedì alla domenica. E dalle parti del Filadelfia hanno immediatamente capito come tira il vento. Al momento del suo arrivo, nel giorno successivo al derby di Coppa Italia perso in casa della Juve, il nuovo allenatore ha subito cercato di toccare con mano il suo nuovo regno: il campo di allenamento. Un posto sacro, quasi un luogo di culto per un allenatore che cura ogni minimo dettaglio. Non è un caso che Mazzarri fosse già al Fila pochi minuti dopo la firma del contratto che lo lega al Toro fino al 2020. L'inchiostro sulla carta era ancora fresco, eppure lui già pianificava tutto. Riempiendo di domande l'accompagnatore d'eccezione Petrachi ed esigendo subito chiarezza su tutti i fronti. Primo aspetto: l'ufficio. Chiesto alla società e ottenuto senza batter ciglio. Secondo aspetto: le vele coprenti sul Filadelfia, che non permettano alle spie di osservare i movimenti del suo Toro. Anche su quel fronte tutto ok: Mihajlovic le aveva già ottenute e Mazzarri è stato ben felice di ereditarle. Terzo aspetto: ampio ricorso alle sedute a porte chiuse. Assenso anche su questo argomento. E non è certamente finita qui. Lo insegna la storia di un allenatore che, dai tempi della Pistoiese e dell'Acireale, vuole sempre avere l'ultima parola su tutti i particolari che riguardano le questioni di campo. Persino i magazzinieri passano al vaglio del generale toscano.

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