Damascan-Toro? Sì, ma solo se è comunitario

Intesa ok con la società granata: ora il passaporto
Damascan-Toro? Sì, ma solo se è comunitario

TORINO - Vitalie Damascan può dirsi virtualmente un giocatore del Torino, ma non ha nessuna certezza su quando indosserà per la prima volta la maglia granata. Non è né un gioco di parole né un indovinello, tutto ciò, ma la conferma di quanto già si scriveva nella scorsa settimana. Solo che adesso, dopo nuovi contatti con la società proprietaria del suo cartellino (il club moldavo dello Sheriff Tiraspol), emergono ulteriori indiscrezioni su questa vicenda. Damascan, come già raccontato, sta per compiere 19 anni ed è un attaccante dalle belle potenzialità, che non a caso ha già raccolto più convocazioni anche nelle Nazionali giovanili. Ma il ragazzo è moldavo, per cui extracomunitario. E il Torino non ha più spazi per tale categoria di giocatori. La via di fuga resta la chiave di tutto: Damascan possiede anche sangue rumeno nelle vene, difatti già da qualche tempo ha avviato le pratiche per ottenere anche il passaporto della Romania e diventare così comunitario. Lo Sheriff ha chiesto conto al Torino, in queste ultime ore, e il club granata ha riconfermato la bontà degli accordi presi: acquisto per 1,5 milioni. Ma i vertici granata hanno anche ribadito di voler procedere all’operazione solo dopo che sarà arrivato lo status di comunitario. Entro la fine gennaio o all’apertura del mercato estivo, se il prezioso documento non si materializzasse prima della fine della sessione invernale. E ora Damascan spinge perché le lungaggini burocratiche si chiudano prima possibile.  

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