Torino, i fatti e le parole

Il commento alla partita e al mercato granata
Torino, i fatti e le parole© ANSA

TORINO - Bel match. Non tanto Sampdoria-Torino, che pure è stato un incontro polposo, ma stabilire se sia più allucinante l’arbitraggio di Rocchi (il cui curriculum antigranata parlava già da solo; avevamo evitato di ricordarlo per eleganza: non succederà più) o la conta dei centrocampisti a disposizione per la prossima partita del Toro, contro l’Udinese (sfida con vista Europa, oltretutto). Raramente abbiamo assistito a una direzione di gara così penalizzante per una squadra nella variazione sconcertante, a seconda dell’azione e dei protagonisti, del metro di giudizio; ci sovviene forse lo scandaloso Lanese unidirezionale di un vecchio Toro-Milan. Alla cronaca i dettagli. Ai posteri, invece, la sentenza sul mercato inesistente del Toro a gennaio. «Dormiva », ha detto Cairo di Donsah, quasi irridendolo nel racconto di una telefonata di Mazzarri, mentre riusciva a trasformare un’intervista a un suo giornale in un autoelogio per non aver venduto (ci ha provato, comunque; solo che non ci è riuscito) invece che rammaricarsi per non aver comprato. Acquah espulso, Rincon e (di nuovo) Obi infortunati: adesso servirebbe perfino quel fringuello di Gustafson, prestato al Perugia, pensa tu.

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