Torino, la fase difensiva adesso è da scudetto

Da quando è arrivato Mazzarri, solo Juventus e Milan hanno concesso meno occasioni rispetto ai granata. Che invece costruiscono più opportunità da gol dei bianconeri
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TORINO - Una difesa da primato. È l'evoluzione che il Torino sta godendo sotto la guida tecnica di Walter Mazzarri. Nelle cinque partite in cui l’allenatore toscano ha diretto i granata la squadra ha concesso agli avversari un totale di 3,47 gol attesi (potenziali), inferiore anche a quanto determinato dal Napoli che guida la classifica della serie A con 63 punti (3,54). Solo la prima inseguitrice degli azzurri, cioè la Juve (1,77), nonché il Milan (3,14) nel massimo campionato hanno fatto meglio. Il dato considera tutti i tiri subiti dai granata (da dentro o fuori area, da posizione centrale e più o meno defilata) e viene ponderato con quelli delle altre squadre offrendo una stima di quanti gol (incassati) sarebbe lecito aspettarsi. Il Torino, che nelle ultime 5 partite ha subito 2 gol proprio come il Napoli, non a caso ha un andamento simile (ma migliore in termini di copertura della porta) a quello dei partenopei. E rispetto alla gestione Mihajlovic, quando nella speciale statistica il dato riportava i granata al 12° posto, la cura Mazzarri ha fatto salire la squadra al terzo. Confortante anche il dato opposto, quello sui gol attesi a favore di Belotti e compagni. In questo caso il valore assoluto non è particolarmente alto, ma è comunque superiore (7,85) rispetto a quanto fatto proprio dalla Juventus (7,21), avversaria nel derby di domenica con inizio alle 12.30. I bianconeri hanno segnato 3 gol in più (13-10) per l’altissima qualità dei suoi interpreti, più che in virtù del gioco espresso che invece premia i granata, da quando Mazzarri siede sulla panchina lasciata libera dal serbo. Con Mihajlovic la squadra era sempre al 12° posto tra le squadre di serie A per incisività della proposta offensiva, ora è al 5°. In definitiva se la fase propositiva è da Europa League, quella difensiva è addirittura da Champions.

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I MASTINI DAL PELO LUCIDO - E diventa da scudetto concentrando l’attenzione alle partite in casa. Nel girone di ritorno - Mihajlovic è stato esonerato dopo la sconfitta nel derby di coppa Italia seguito allo 0-0 interno contro il Genoa, ultimo risultato ottenuto nell’andata -, i granata hanno disputato tre partite in casa e due fuori. Ebbene contro Bologna, Benevento e Udinese, le avversarie incrociate dal Toro nel proprio stadio, la porta di Sirigu è rimasta inviolata. Oltretutto l’ex Osasuna, pur decisivo in alcune circostanze - su tutte la parata sul rigore calciato da Pulgar nella sfida contro i rossoblù -, non è che nelle tre prove abbia dovuto compiere tantissimi interventi.

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