Mazzarri spinge il Torino: «L'Europa passa dall'Atalanta»

Alla vigilia della trasferta di Bergamo il tecnico carica i granata nonostante l'emergenza: «Non piango per gli assenti»
Mazzarri spinge il Torino: «L'Europa passa dall'Atalanta»© Paolo Pavan ©

TORINO - Reduce da tre successi e due pareggi che consentono di alimentare pur minime ambizioni europee, domani il Toro di Walter Mazzarri sarà di scena a Bergamo contro un’Atalanta che in classifica precede i granata di 5 punti. «Ai nerazzurri rivolgo i miei complimenti. Dalla scorsa stagione hanno intrapreso un percorso incredibile. Meritavano di andare avanti in Europa, contro il Borussia Dortmund, e nel girone hanno tenuto dietro Lione ed Everton. Non è più un’Atalanta di media classifica, ma una squadra di alto livello che gioca pure in un ambiente caldo. Fanno un calcio totale, sono bravi a rubare palla e a ripartire, si muovono tra le linee e hanno anche fisicità. È una big del campionato e in tal senso applaudo all’ottimo lavoro fatto da Gasperini. Noi comunque abbiamo iniziato a essere squadra, ce la giochiamo anche con le big, adesso».

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TANTE ASSENZE - Toro con diversi infortunati e squalificati: «Chi va in campo domani deve dimostrarmi che poteva giocare di più, in precedenza. In campo vedrete che ci saremo, siamo il Torino: dobbiamo migliorare, fare di più, però abbiamo preso la strada giusta. Non piango per gli assenti. Che sono gli squalificati Baselli e De Silvestri, più Barreca, Obi che ha una lesione e forse Iago: per quest’ultimo dipenderà dalla rifinitura che andremo a fare (mancherà anche il lungodegente Lyanco, ndr). Se guardo ai 90 minuti non faccio la formazione, ma per fortuna avremo tre cambi: Niang mi regge una mezz’ora, Berenguer poco di più, Molinaro per quanto sia un professionista esemplare è appena tornato in gruppo. Sì, prevederò qualche staffetta, anche perché magari non per tutta la partita, ma io voglio vedere un Toro che come contro il Milan sia deciso nel pressing. Tatticamente sto studiando qualche altra soluzione, ben sapendo di affrontare una Atalanta che privilegia l’uno contro uno. Mi aspetto tanto, e sono convinto che darà più che non contro il Milan, da Rincon. Un capitolo a parte merita Ljajic. Dopo tante panchine ha capito come deve giocare, non sta sbagliando un colpo, però è decisivo che continui, che non faccia bene due o tre partite e poi si blocchi. Belotti? Ha calciato il rigore nel modo giusto, alzando il pallone di troppo per pochi centimetri. Avessimo un altro rigore a favore vedremo, ho qualche idea in testa e ne parleremo. Edera e Bonifazi? Ben vengano i giovani che si propongono, e poi in queste gare vorrò anche che chi ha giocato meno, mi dimostri che avrebbe potuto avere più spazi. Mi sarà molto utile, questo atteggiamento, per costruire il Toro che verrà». A cinque giornate dalla fine soltanto il successo, per quanto ottenuto contro una tra le squadre più brillanti della stagione, potrebbe alimentare le speranze europee dei granata: «Non guardo la classifica e non faccio calcoli, ma penso solo all’Atalanta ben sapendo che finché l’artitmetica lo consentirà il discorso potrà essere tenuto vivo. E allora sogniamo fino alla fine».

 

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