Svolta Torino, Belotti rischia la panchina

Se il Gallo in allenamento non dimostrerà impegno e vero attaccamento, a Napoli potrebbe non giocare
Svolta Torino, Belotti rischia la panchina© www.imagephotoagency.it

TORINO - È sbagliato ed è anche inutile mettere la testa sotto la sabbia come gli struzzi. E non perché qui si stia parlando di ben altro pennuto. Il caso è aperto, il peggioramento è progressivo, il Gallo è ormai diventato un problema da risolvere per il Torino a ogni livello. E la sua non-prestazione contro la Lazio ha ulteriormente dilatato la questione. Tutto nacque in estate. Mihajlovic trascorse il mese di agosto per cercare di insufflare nell’animo di Belotti dosi di stimoli ed entusiasmo: non lo riconosceva più. Il centravanti, d’altra parte, aveva già palesato un calo di motivazioni alla fine dello scorso campionato, facendo drizzare i capelli in testa a Cairo e Miha. I corteggiamenti del Chelsea, dell’Atletico Madrid e soprattutto del Milan avevano, evidentemente, proiettato il Gallo in una dimensione complicata da gestire psicologicamente. In specie se c’è chi ti tira per la giacchetta: da un lato per prenderti, dall’altro per tenerti. I due infortuni al ginocchio hanno poi gambizzato la sua stagione: «Quando una stagione nasce storta, ci sono sempre delle ricadute», sentenziava non a caso Mazzarri, domenica. Per rendere al meglio nel suo moto travolgente a tuttocampo, Belotti ha bisogno di trovarsi in una condizione fisica eccelsa: l’etichetta dello scorso campionato, da ottobre finita in pezzi. La crisi globale del Torino ha poi fatto il resto, in negativo. Da tempo, a sorpresa, il Gallo aveva già voltato le spalle al suo storico procuratore. Ed era pure entrato nel magico mondo (ma anche tanto finto) delle star, con atteggiamenti che avevano fatto storcere la bocca a molti, nel Torino. In 10 mesi, Belotti non ha mai parlato in modo entusiastico del Toro, e tantomeno della possibilità di restare. Anzi. A marzo, in Nazionale, se ne uscì con quelle frasi assai poco simpatiche (eufemismo): «Andare in una grande squadra? Solo se sarò titolare. Valuterò bene quale sarà la cosa migliore».

L’UEFA LIMITERÀ IL MILAN, PERÒ...- Giorni prima, il ds Petrachi l’aveva criticato in pubblico: «Non è più il Gallo dello scorso anno. Deve ritrovare una sana ignoranza, essere un leader. Umile e con la voglia che ha sempre avuto. Continuare a fare 60 metri di corsa all’indietro per recuperare una palla, per esempio. Per darlo, l’esempio: un capitano lo deve fare. Gliel’ho detto: deve ritrovarsi, da questo punto di vista». Manco a dirlo, un mese e mezzo dopo Sirigu avrebbe rimproverato aspramente Belotti in mezzo al campo di non aver fatto abbastanza il suo, da capitano: il Toro era appena crollato a Bergamo.

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