Torino, Mazzarri: «Belotti? Voglio che chi rimanga abbia fame e voglia»

Il tecnico granata alla vigilia dell’ultima di campionato contro il Genoa: «Mi piacerebbe avere giocatori funzionali e coinvolti»
Torino, Mazzarri: «Belotti? Voglio che chi rimanga abbia fame e voglia»© Marco Canoniero

TORINO - Ultima di campionato per il Toro di Walter Mazzarri che chiude, domani alle 15 a Marassi contro il Genoa, i suoi primi quattro mesi e mezzo in granata. Quella che affronterà i rossoblù, ampiamente salvi, sarà una squadra priva al centro dell’attacco di Belotti, il capitano che ha lamentato una distorsione alla caviglia e che nell’ultimo turno contro la Spal ha raggiunto i 10 centri in questa serie A. «Alla luce degli ultimi due risultati e di come sono arrivati vorrei vedere lo stesso spirito messo in campo contro Spal e Napoli - attacca Mazzarri -. In particolare quello avuto nel secondo tempo contro una squadra motivata e chi si gioca la salvezza, e in precedenza su un campo difficile, dove è complicato ribaltare un risultato qual è il San Paolo. Le annate migliori della mia carriera si sono contraddistinte per la capacità di recuperare partite che sembravano perse. Nelle ultime due l’ho visto, fino a qualche mese fa non se il Toro era in grado di reagire così. Dopo un cazzotto questa squadra - ricordo ad esempio a Roma e nonostante avessimo giocato un ottimo primo tempo - non si rialzava. Ora sì, è questo fa parte del processo di crescita».

Questo il pensiero in relazione alla fase difensiva, uno dei punti fermi dai quali il Toro di Mazzarri dovrà ripartire: «Quando dico che vivo di equilibri non vuole dire che io sia difensivista. Se andate a vedere i gol di De Silvestri da posizione di esterno alto capite che abbiamo tanti schemi offensivi. Io vorrei sempre difendermi alto e imporre il gioco. Ma ci sono avversari, situazioni e frangenti di gioco. Il mio Napoli che ha lottato per lo scudetto ha fatto 78 punti, ha segnato 73 gol e ne ha presi 36. Ci sono state squadre che hanno segnato 70 e più gol, ma ne hanno presi 55 e sono arrivati decimi o none. Io non voglio un giocoliere, in campo: le giocate devono essere finalizzate a creare e fare gol. Questo è l’input che devono avere i giocatori per crescere. Con la Lazio non siamo stati bene in campo, a Napoli invece sì. Con la Spal siamo partiti un po’ così, abbiamo commesso errori difensivi e preso gol. Ma abbiamo pure reagito e recuperato lasciando poco spazio offensivo, agli avversari. Già a Genova cerco determinate conferme, ma soprattutto le cercherò all’inizio della prossima stagione». Belotti resta in dubbio per domani, considerata la distorsione alla caviglia: «Ho apposta chiesto al Gallo di venire ad allenarsi prima degli altri. Adesso è con Tavana. Ci siamo presi 24 ore. Se non dovesse farcela mi spiacerebbe. Sarebbe bello potesse chiudere con noi l’annata. Sul suo futuro dico che se lui è il miglior Gallo evviva: io voglio che chi rimanga abbia fuoco, fame e voglia. Da ogni giocatore che rientra il 6 luglio e inizia con noi la stagione voglio questo. Niang? Lo conosco come le mie tasche. Se siamo decimi vuole dire che in tanti potevamo fare meglio. Lui poteva dare di più come altri compagni. Le migliori partite le ha giocate da centravanti, e lo avevo già capito al Watford che lui si muove meglio al centro. Ve l’ho detto, ultimamente l’ho visto più uomo anche grazie all’arrivo della sua bambina. Sirigu e N’Koulou? Normale che io li voglia tenere. Quest’anno ha fatto bene chi è stato funzionale alla squadra ed entrambi lo sono stati. Io vorrei giocatori tutti funzionali e coinvolti. Io li voglio coinvolgere tutti. Voglio che tutti rendano al 100%. Non voglio impiegare giocatori che sono fermi da un mese. Questo fattore farà la differenza e per questo alla società chiedo una rosa numericamente adeguata e non eccessiva».

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