Siviglia su Iago Falque. Ma se resta il Toro lo blinda fino al 2022

In caso di addio, lo spagnolo preferirebbe tornare in patria. Cairo non vorrebbe venderlo, a meno di offerte davvero super: 25 milioni
Siviglia su Iago Falque. Ma se resta il Toro lo blinda fino al 2022© Paolo Pavan ©

TORINO - La vicenda di Iago Falque è complessa, tanto quanto tutti gli scenari sono ancora possibili. Ma alcuni nuovi aspetti si stagliano, adesso, dopo un’altra giornata di discussioni e riflessioni. E sono novità importanti, perché possono influenzare grandemente lo sviluppo dei fatti. La prima possibile chiave di volta va rintracciata in Spagna, a Siviglia in particolare. Perché il club andaluso, che segue Iago almeno da giugno, sta preparando una nuova offerta da recapitare al Torino: migliore nei termini, nelle modalità contrattuali, e nelle cifre, ovviamente. E qui la prima svolta possibile balla attorno a un cambiamento sostanziale della proposta: da prestito oneroso con diritto di acquisto a prestito con riscatto obbligatorio nel 2019 a cifre prefissate. Se davvero il club granata potrà esaminare una proposta di tal genere, a cifre superiori ai 15 milioni fin qui evocati, allora la trattativa potrebbe anche muovere dei passi in avanti. Non necessariamente, non obbligatoriamente, però, fino alla fumata bianca. Ma di certo si alzerebbero e anche di molto le possibilità, le speranze del Siviglia di ingaggiare il jolly offensivo granata. Vedremo, tenuto conto di un dato di partenza, in ottica granata: come è giusto che sia, il Torino non vuole vendere Iago (il miglior bomber granata del biennio, dopo Belotti) e comunque lo valuta una cifra non inferiore ai 25 milioni. La seconda novità preponderante di queste ultime ore non sorge in Spagna, invece, ma parte da Milano per atterrare a Torino, tra la sede granata e il Filadelfia. Il presidente Cairo e il ds Petrachi, infatti, stanno ragionando intorno alle tempistiche cui presentare al giocatore un’offerta assolutamente alternativa: a fronte della permanenza di Iago, tutto ruota, cioè, attorno alla disponibilità a trattare con il giocatore e il suo entourage per partorire un nuovo contratto, decisamente più lungo e migliore anche nello stipendio, volto a blindare lo spagnolo almeno fino al 2022, se non addirittura fino al 2023 (il massimo possibile, normativa alla mano, è un legame di 5 anni). Anche l’ingaggio schizzerebbe immediatamente verso l’alto, sia nella sua parte fissa sia per l’incidenza dei bonus: si ragionerebbe da una base di 1,5 milioni in su, insomma. L’ultima modifica contrattuale risale al gennaio del 2017, quando Cairo riscattò lo spagnolo dalla Roma dopo 6 mesi di prestito e gli fece sottoscrivere nuovi papiri, validi fino al 2020.

WM PARLA CON IAGO - La disponibilità del Torino a trattare con Iago il prolungamento e l’adeguamento economico si sposano perfettamente con i pensieri che albergano nella società (e pure nella testa di Mazzarri, va aggiunto). A ogni livello, dal presidente all’allenatore, la stima per Iago è certificata: e non solo perché in 2 campionati ha segnato ben 24 gol (12 + 12) e firmato 16 assist (8 + 8), ma anche in considerazione della professionalità, della serietà del ragazzo. Il suo eclettismo tattico, poi, la sua versatilità, il suo spirito di sacrificio e anche la sua... pazienza nel sapere accettare il peso della concorrenza sono altre qualità riconosciute dai vertici societari, così come da Mazzarri (e, prima di lui, da Mihajlovic). E’ del tutto chiaro che una siffatta proposta di rinnovo, fatta balenare adesso ma discussa a breve, con una fumata bianca già a settembre, influenzerebbe Iago in modo probabilmente decisivo. Arriva da lontano il suo sfogo di domenica sera (il succo: «Nei media e nel mondo dei tifoseria non c’è abbastanza rispetto per me. Sento la fiducia della società e dell’allenatore, ma adesso dobbiamo prendere una decisione sul mercato»). Lo sfogo arriva da lontano, certo, ma l’acquisto in extremis di Zaza ha rappresentato la goccia che ha fatto traboccare il vaso, se vogliamo dire così (e che goccia! Una cascata!). Insomma, il Siviglia spera di far leva sulla volontà di Iago (che, in caso di addio, preferirebbe tornare nella sua Spagna, rispetto alle offerte tedesche, vedi il Borussia Dortmund). Ma il ragazzo è anche pronto a restare a Torino, non è affatto sul piede di guerra. Mazzarri gli sta parlando ripetutamente, per fargli sentire una volta di più tutta la sua stima. Nella tifoseria la stragrande maggioranza dei cuori granata sta tifando perché Iago resti. E Cairo lo vuole tenere. E blindare. Morale: se il Siviglia non va all’attacco con una proposta di acquisto dai 20 milioni in su, lo spagnolo resterà in granata: e tutti riprenderanno a vivere felici e contenti, anche se non viviamo nel mondo delle favole. 

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