Torino, rimonta da grande firmata Belotti e Meité: con l'Inter è 2-2

La squadra di Mazzarri va sotto per i gol di Perisic e De Vrij e nel primo tempo non gioca. Nella ripresa la svolta: prima il Gallo accorcia, poi il francese riprende i nerazzurri. Decisivo l'ingresso di Ljajic, fenomenale Sirigu
Torino, rimonta da grande firmata Belotti e Meité: con l'Inter è 2-2© LAPRESSE

TORINO - Quando Mazzarri capirà quanto è forte il suo Toro ecco che una partita come quella di ieri
giocata a San Siro in casa dell'Inter i granata potranno provare a vincerla senza aver temuto di averla già persa. Bisogna avere coraggio per dare coraggio e chissà che questo 2-2 non serva a irrobustire le convinzioni flebili del tecnico sul suo Toro per un futuro che parte dal primo punto in classifica.

SOLO INTER - Nel primo tempo basta un'Inter nomale per piegare un Toro senza corna e attributi. Quello che scende in campo a San Siro contro l'undici di Spalletti è infatti timoroso, molle e vuoto. Senza gioco e forza. E dire che la scossa elettrica per svegliarsi i nerazzurri la danno dopo appena 6 minuti, con Icardi versione terzino a crossare dall'out destro per un Perisic che viene ignorato prima da De Silvestri e poi da Izzo e così il tiro violento di prima dell'interista è imparabile per Sirigu. I granata incassano senza battere ciglio, infatti lo spartito del Torino resta immutato: dietro nella propria metà campo a cercare di contenere l'Inter che quasi non ci crede a giocare il pallone senza dover avere a che fare con il pressing avversario. Già, il Toro zero grinta rende tutto più facile. E infatti dopo aver vissuto una mezzora da spettatore in campo, ecco il raddoppio dei milanesi, stavolta su calcio piazzato: cross di Politano in mezzo all'area dove è de Vrij a svettare su N'Koulou e trovare il palo lontano per un due a zero fedele all'andamento dell'incontro.
Basta dire che la prima palla spedita verso Handanovic avviene al 39' con un colpo di testo leggero e innocuo di De Silvestri mentre il primo tiro si registra al 45' con una punizione poco prima del limite di Iago Falque che esce di pochi centimetri. Troppo poco per pensare di uscire con qualcosa in tasca da San Siro. Ma la rabbia di chi tifa Toro decolla al pensiero che il Torino si presenta con Zaza in panchina, lasciando ancora una volta Belotti di fatto a far reparto da solo. Sbagliatissima la scelta di Mazzarri che oltre a depotenziare la fase offensiva trasmette alla squadra un concetto che del coraggio non è manco lontano
parente. Il cambio forzato di Ola Aina per Ansaldi nel primo tempo, sospetta distorsione al ginocchio, non può e non deve essere un alibi anche perché l'ex Chelsea entra e gioca alla grande

LE COLPE DI MAZZARRI - La ripresa vede Mazzarri insistere colpevolmente con gli stessi uomini, che non mutano sostanzialmente atteggiamento, per cui il sermone nello spogliatoio del tecnico non sortisce effetti di sorta. In regia Rincon dimostra tutta la sua mediocrità nell'accendere il gioco – chissà se un giorno si vorrà provare finalmente Lukic titolare che ha nel Dna altri piedi e geometrie – e così le mezzali non possono mai trovare i tempi per inserirsi mentre all'attacco non arriva una palla una. Al 10', però, Iago Falque a centrocampo si trasforma in quarterback regista e con un lancio da trenta metri trova Belotti che con un fantastico controllo a seguire brucia D'Ambrosio e spedisce alle spalle di Handanovic. E così Mazzarri trova finalmente l'ardire di cambiare 5' dopo, inserendo Ljajic al posto di Soriano. La luce comincia ad accendersi e infatti il baricentro si alza così come la fiducia dei granata e allora al 69' ecco il fantastico pareggio di Meita, abile a liberarsi del marcatore con uno scavino e quindi calciare a fil di palo. L'inerzia del match è completamente ribaltato e i granata sfiorano il 3-2 con Belotti tre volte - rimpallato il suo tiro di prima, palla oltre la traversa su un ottimo assist di Ola Aina e a lato su incornata – e con Ljaic, bomba sul primo palo deviata da Handanovic. Nel finale due occasioni per l'Inter ma resta il 2-2. Un punto a testa e molti più rimpianti per il Toro che con un altro atteggiamento dal primo minuto e altri uomini...

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