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TORINO - La notizia passeggera può diventare anche una gran notizia, a stretto giro di posta, tra la partita di domani a Verona e quella di venerdì in casa contro il Frosinone, prima della sosta. Iago Falque (che a Udine era rimasto vittima di una lesione muscolare di primo grado) è tornato a svolgere l’intero allenamento con i compagni, dopo che già giovedì aveva condiviso parzialmente le fatiche al Filadelfia. Come da previsioni, dunque, lo spagnolo è guarito. La qual cosa prelude al suo reintegro nell’elenco dei convocati, per l’impegno con il Chievo. La notizia che fuoriesce dai muri del Filadelfia porta di nuovo alla ribalta, dunque, il giocatore che, tatticamente, più e meglio di tutti gli altri attaccanti schierati al fianco di Belotti ha inciso e tenuto in carreggiata il Toro, quanto al bilanciamento tra la fase difensiva e quella offensiva, con particolare interesse alla creazione di azioni pericolose. Non è un caso il fatto che i granata, nelle partite contro Napoli e Atalanta (con Iago out), abbiano visto crollare il peso specifico della manovra offensiva, sino al record negativo di mercoledì scorso (zero tiri nello specchio della porta avversaria): al di là, naturalmente, della forza e della qualità oggettiva dei ragazzi di Ancelotti, in primo luogo. Iago Falque è l’unico jolly offensivo a disposizione di Mazzarri capace di mescolare dribbling, assist e conclusioni in porta con buona facilità, sull’onda anche di un’esperienza che i Parigini e gli Edera, tanto per fare due nomi non a caso, non possono ancora avere, per forza di cose. (...)