Scudetto del '27: Torino, si riparte!

Svolta in Federcalcio con l'elezione del presidente Gravina: adesso Cairo potrà tornare a rivendicare il titolo «ingiustamente revocato»
Scudetto del '27: Torino, si riparte!

TORINO - Grave compito per Gravina. Grave compito in arrivo, ma anche nobile: e storico. E potenzialmente lusinghiero, con esiti meritori: perché in ballo c’è, ci sarà quello che Cairo ha già definito ripetutamente «un’ingiustizia. Cioè lo scudetto ingiustamente revocato al Torino nel 1927 e mai riassegnato, successivamente». E se fosse proprio Gabriele Gravina a sanare questo scandalo ancora aperto, e grondante ingiustizie in sequenza da 91 anni, davvero la Federcalcio passerebbe in un istante dalla posizione di “imputato” (quantomeno) a quella di “raddrizzatore di torti”. Perché quel processo sportivo, ordito e condotto dall’allora presidente della Figc, il potente e sanguinario gerarca fascista Leandro Arpinati, fu la rappresentazione di una sconvolgente e violenta (alludiamo a minacce di ogni tipo) conduzione anti-democratica. Basti ricordare che i protagonisti processati a porte chiuse nell’autunno-inverno del 1927 (il giocatore juventino Allemandi, accusato di essersi lasciato corrompere prima di un derby, nonché i vertici del Torino) non ebbero nemmeno la possibilità di ricorrere alle più elementari forme di difesa, anche solo in un tribunale sportivo: nessuna assistenza da parte di almeno un legale, ed è tutto detto. Ma non possiamo non ricordare, pure, che le presunte prove che Arpinati disse di aver trovato, nel corso di un’inchiesta condotta in prima persona, non furono mai mostrate né in pubblico né agli imputati stessi! Né durante né dopo quel processo! E Arpinati (si sa, è storia) era legato non solo per ragioni di cuore a Bologna e al suo Bologna, che chiuse quel campionato (1926- ’27: il primo del Toro al Filadelfia) al secondo posto, dietro ai granata. Pensate che in precedenza la Figc dell’epoca aveva persino ordinato la ripetizione di una partita tra il Torino e il Bologna (sconfitto), in coda a quel torneo: ma i granata rivinsero ugualmente, sul campo. Poi, guarda un po’, nei mesi successivi spuntò dal nulla una voce su un presunto tentativo di corruzione condotto mesi prima dai vertici del Toro, in combutta con lo juventino Allemandi. (...)

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