Cairo con Tuttosport. Scudetto ’27 da Gravina

Sì, il club granata vuole portare il dossier nelle mani del nuovo presidente federale
Cairo con Tuttosport. Scudetto ’27 da Gravina

TORINO - Ebbene sì: Cairo riparte. Il Torino riparte. Per il semplice motivo che non molla, non si arrende, ci crede, ci prova. Prova, cioè, a richiedere e fors’anche a ottenere giustizia, un giorno: chissà. In ballo, si è ormai compreso, vi è lo scudetto del 1927, vinto dal Torino, ma poi revocato mesi dopo (e mai più assegnato), al termine di un processo sportivo a dir poco discutibile, del tutto antidemocratico e ricco di incongruenze e misteri, oltreché di minacce. Il primo passaggio chiave, sulla strada che porta, a ritroso, sino a 91 anni fa, sarà far riaprire ai vertici della Federcalcio quel cassetto chiuso a suo tempo da Tavecchio. O meglio: chiuso non tanto dall’ex presidente federale, quanto dal regime di commissariamento in cui si è dibattuta sin dallo scorso febbraio la Figc. E in quel cassetto ci sono i documenti già inviati negli ultimi anni dal club granata: una lettera di Cairo, in cui chiede ufficialmente la restituzione di quel tricolore, nonché un dossier di accompagnamento, una sorta di “memoria”, in cui si riportano alla luce le motivazioni più importanti per cui il presidente granata (ma non solo lui) è arrivato a dichiarare urbi et orbi, l’ultima volta un anno fa: «Quel titolo ci venne tolto ingiustamente. Ci spetta. Ce lo devono restituire».

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