Il Toro con Walter Mazzarri

Un turno di stop e ricorso: troppi torti, nessun insulto e il paragone con Pioli. È una mossa di sostegno anche politica
Il Toro con Walter Mazzarri© LAPRESSE

TORINO - Mossa e contromossa. Una giornata di squalifica. Ma il Toro fa subito ricorso, contro lo stop inflitto ieri pomeriggio dal giudice sportivo a Mazzarri. Vedremo a breve come andrà a finire: se la squalifica sarà levata (difficile), o se davvero toccherà al vice di WM, Frustalupi, guidare i granata dalla panca, domenica a Marassi contro la Samp.

Sono giorni che ai piani alti del club si discute dei fatti di sabato scorso, sviluppatisi al 29’ del primo tempo di Torino-Fiorentina 1 a 1. E quando ieri, con la sentenza (anche 5 mila euro di multa), sono comparse pure le motivazioni che hanno indotto il giudice Mastrandrea a infliggere una giornata a Mazzarri, non solo il tecnico ma anche Cairo e i suoi collaboratori sono saltati sulla sedia. Il presidente si schiera dalla parte del tecnico anche in quest’ultima vicenda. Difatti la decisione di opporsi alla narrativa arbitrale (il direttore di gara era Fabbri di Ravenna) è stata presa in sintonia tra i due e assume contorni e significati che vanno ben oltre la semplice contestazione di un fatto.

ESCLUSIVA TUTTOSPORT - «Siamo esasperati: 6 partite su 10 sono già state condizionate da errori arbitrali, diversi dei quali decisivi per il risultato finale», diceva Cairo nei giorni scorsi. In questa pagina, tra l’altro, mostriamo in esclusiva le prove fotografiche del fallo da rigore (neanche guardato al Var) commesso dal viola Biraghi su Belotti al 93’ (come già in Bologna-Torino 2 a 2, una settimana prima: Nagy su Izzo, all’89’). Potenzialmente, gli arbitri hanno già levato ai granata 7 punti. E le proteste granata si sono susseguite, da Cairo in giù. Ora il patron ha invitato tutti ad abbassare i toni. Ma non si aspettava tanta pervicacia, tra referto arbitrale e giustizia sportiva. Invece Fabbri (dopo aver cacciato Mazzarri per proteste) non si è risparmiato nemmeno nel resoconto dei fatti. Resoconto che il tecnico e vari testimoni oculari contestano. Cairo per primo è convinto che il tecnico (oltre al Toro-squadra) venga da tempo tartassato esageratamente, ingiustamente. Di qui la mossa del ricorso: mossa anche politica.

Leggiamo le motivazioni ufficiali: squalifica di una giornata a Mazzarri, «per avere, al 29’ del primo tempo, entrando sul terreno di giuoco, contestato in maniera plateale e con atteggiamento aggressivo una decisione arbitrale. Il suddetto, riportato a fatica all’interno dell’area tecnica da un proprio dirigente, inoltre si divincolava e perdurava nell’atteggiamento provocatorio nei confronti degli Ufficiali di gara; alla notifica del provvedimento di allontanamento, tardava l’uscita dal recinto di giuoco contestando tale decisione ancora con plateale gestualità; infine, mentre si dirigeva nel tunnel che adduce agli spogliatoi, ritornava sui suoi passi per rivolgere al Quarto Ufficiale, ad alta voce, il proprio disappunto ». Inoltre era «già diffidato » (era stato allontanato per proteste alla prima giornata contro la Roma. Ricordate? Il rigore non indagato neanche al Var, tanto per cambiare: Fazio su Iago.

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