Torino, Sirigu primo in Europa

Pararigori da record: ma non solo. Pronto per i sogni granata e azzurri
Torino, Sirigu primo in Europa© Marco Canoniero

TORINO - Tornando a Bormio all’interno dell’hotel che ospitava il ritiro dei granata, utilizzato anche per le interviste con i calciatori, si ricordano parole di Sirigu che, ascoltate adesso, suonano quanto mai attuali: «Se non avessi ritenuto il Toro una squadra in grado di potermi dare qualcosa in più non avrei accettato il rinnovo di contratto - spiegava l’azzurro - Questa è una tra le società che può crescere maggiormente, in Italia». Mago della porta e lungimirante a parole, Sirigu: portiere di un Torino reduce da sei risultati utili consecutivi e in graduale e costante crescita sotto il profilo della tenuta atletica e dello sviluppo del gioco.

Non è un campione solo a parare i rigori (4 degli ultimi 5: nessuno come lui in Europa nel 2018). Se il Toro è forte ai piani alti grazie alla coppia Iago-Belotti dietro la quale ci sono due alternative di lusso quali Soriano e Zaza, grazie a lui si sta dimostrando addirittura straordinario nelle fondamenta. Non è l’unico Cairo, in questo preciso frangente storico, a pensare che l’ex del Psg sia il portiere italiano più completo, maturo, pronto per vestire la maglia della Nazionale nel percorso che potrà condurre l’Italia agli Europei. Ha commesso un mezzo errore a Bologna sbagliando un rinvio sul quale si è avventato Calabresi che ha poi segnato il gol del pareggio rossoblù, e immeditamente ha chiesto scusa ai compagni. Sintomo di forza d’animo e autostima. Un calciatore in difficoltà cerca alibi e addita il compagno di squadra quale responsabile di una propria mancanza: esattamente l’opposto di quanto ha sentito di dover fare Sirigu, che invece ha scaricato il fardello dalle spalle di Berenguer (e Djidji) per caricarselo sulle proprie.

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