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TORINO - Bene partire dal punto fermo, prima di aprire gli scenari che possono configurarsi in vista di gennaio: Mazzarri in questi mesi ha modellato il Toro, e dopo una serie di prove ha trovato la quadratura del cerchio. La squadra base è quella proposta nelle ultime due giornate, quindi tra il pareggio contro la Fiorentina e il successo di Genova. Il discorso riguarda, se propio non parte dal pacchetto arretrato: Sirigu, Izzo, Nkoulou e Djidji sono i punti fermi della difesa. La prima alternativa è Moretti, mentre per ora Bremer è fermo agli 11 minuti disputati alla prima giornata, in casa contro la Roma. C’è poi Lyanco, che però a gennaio ha ampie possibilità di essere mandato in prestito.
E qui si innestano i ragionamenti di Cairo e Petrachi, nell’ottica di trovare l’interprete che possa prendere il posto del brasiliano, rientrato in gruppo, ma secondo previsioni non ancora nelle condizioni di scendere in campo, salvo emergenze.
TRA GIOVANI ED ESPERTI - In tal senso ci sono una serie di profili, seguiti da una dirigenza che per varie ragioni non ha ancora scelto su chi affondare il colpo. Chi sta confermando di poter tenere la serie A è Francesco Vicari, centrale di 24 anni che ha mosso i primi passi nel settore giovanile della Roma per poi passare in quello del Novara. Da cui ha spiccato il volo nel professionismo. Nel 2016-’17 il passaggio alla Spal, dove ha giocato nella cavalcata dalla B alla A, quindi nella massima serie, lo scorso anno. Vicari, già seguito con attenzione dal Torino nel corso dell’estate, è ritenuto un rincalzo di buona affidabilità. Un’altra idea conduce a Fabio Pisacane del Cagliari.
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