Torino, su la testa Iago Falque: ora non puoi più sbagliare

Diventa obbligata, anziché una precisa scelta tecnica, l’operazione recupero di un giocatore fondamentale per l’attacco granata: tridente o non tridente
Torino, su la testa Iago Falque: ora non puoi più sbagliare© www.imagephotoagency.it

TORINO - Viaggio dentro le conseguenze dei cartellini gialli sventolati dall’arbitro Mariani di Aprilia all’indirizzo di Zaza e Belotti a Ferrara. Partendo dalla considerazione che pesante - poiché il centravanti era in diffida e salterà Toro-Udinese (stessa sorte toccherà a Nkoulou, espulso al Mazza) - è quello sventolato in faccia a Zaza. Uno stop che apre la strada al rientro dall’inizio di Iago Falque. Nell’ultimo turno di campionato a molti sarebbe piaciuto vedere lo spagnolo assieme all’ex del Valencia e al Gallo: magari sarebbe successo nell’ultimo quarto di gara, se Nkoulou non fosse stato allontanato. E invece Iago, dopo i pochi minuti contro l’Inter è rimasto a sedere in panchina: Mazzarri ha infatti scelto di far entrare Baselli (per Zaza) e Berenguer (per Lukic). Per quanti sperano in una squadra sì equilibrata, ma anche con le soluzioni offensive che un baricentro più alto e il contemporaneo impiego di Iago, Zaza e Belotti garantirebbero, rischia di non essere nemmeno l’incrocio con l’Udinese l’appuntamento giusto. L’assenza dell’autore di un solo gol (al Chievo) limita le opzioni del tecnico, vincolato alla scelta che contempla l’utilizzo del capitano con Iago. Che sì, sarà contento di poter dare una diversa impronta a una stagione fin qui un po’ sotto tono, rispetto alle precedenti, ma che parimenti non sarà proprio felicissimo di tornare in pista solo per la disavventura disciplinare di un compagno.

Insomma, Mazzarri con lo spagnolo dovrà anche lavorare sotto il profilo psicologico, per convincerlo che il suo rilancio non sarà solo figlio di un arbitro dal cartellino facile. Da Falque in questa stagione sono arrivate buone prestazioni, ma con qualche passaggio a vuoto di troppo. Ne sia testimone l’impatto sotto porta: nel 2017-’18 dopo 22 partite di serie A aveva messo a segno 9 reti, in questo è fermo a quota 3. La prima nel 2-2 di Bologna, la seconda e la terza contro Sampdoria (4-1 per il Toro) ed Empoli (3-0 per i granata). Un trend che, complice la crescita di Zaza all’interno dell’attacco (evidente con l’Inter, meno con la Spal), ha fatto sì che in questo 2019 Iago abbia collezionato un’ora di gioco in tre partite (a Roma contro i giallorossi è stato in campo per 55’, contro l’Inter è entrato a un minuto dal 90’ e a Ferrara, come detto, è rimasto a sedere in panchina).

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