Forza Mazzarri, libera il Toro!

Scelta degli uomini e baricentro alzato: è arrivata l’ora di rischiare qualcosa
Forza Mazzarri, libera il Toro!© LAPRESSE

TORINO - Trovare un equilibrio tra una fase difensiva che se non a meraviglia funziona comunque molto bene, e quella offensiva che invece se non tragica è tuttavia piuttosto stitica. Da una parte c’è un Toro che ha chiuso 8 gare su 22 con la porta inviolata: merito in alcuni casi delle parate di Sirigu, ma soprattutto di una squadra che ha le giuste distanze per limitare lo sviluppo degli attacchi avversari. Dall’altra c’è invece un Toro che ha il peggior attacco tra le prime undici della classifica, e che con 27 gol segnati è appaiata, nella speciale graduatoria, all’Empoli. Che però di reti ne ha incassate ben 44. La sintesi di tutto questo, in considerazione dei differenti obiettivi tra i granata e i toscani, sta nella necessità da parte di Walter Mazzarri di studiare la soluzione per trovare una differente proporzione tra le due fasi. Che, in definitiva, si può ottenere in due modi: attraverso la scelta degli uomini, il famoso tridente da più parti invocato ma raramente utilizzato, e scegliendo a costo di rischiare qualcosa in più di alzare il baricentro della squadra. In molte partite è risultato lampante l’isolamento di Belotti, nonché la sua lontananza dalla porta: un po’ mezzala, un po’ terzino, un po’ primo a uscire sul portatore di palla altrui tuttavia poco attaccante, lontano da quell’area che dovrebbe essere il suo regno.

TRA NAPOLI E SPAL - Si può comprendere Mazzarri quando dice che la crescita di un gruppo deve essere graduale, procedere passo dopo passo. Ciò però non deve finire per ingabbiare il Toro. Almeno in certe partite. Contro le milanesi e le romane, la Juve e il Napoli attendere e ripartire, o aspettare la fase finale della gara per uscire dal guscio e provare a vincerla può avere un senso, ma contro rivali sulla carta più deboli, quindi in prove nelle quali è lecito attendersi un predominio granata il discorso può e deve cambiare.

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