Torino, De Silvestri boom: «300 dedicate a chi non credeva in me»

A Napoli il 6 maggio firmò un 2-2 di buon auspicio per domenica: nuovi sogni da eroe
Torino, De Silvestri boom: «300 dedicate a chi non credeva in me»© LAPRESSE

TORINO - Trecento partite in serie A sono un traguardo di tutto rispetto, soprattutto ora, in un'epoca in cui la globalizzazione e l'abbattimento delle frontiere hanno reso ancora più difficile da realizzare il sogno della maggior parte dei bambini che si iscrivono alla scuola calcio, ossia giocare nel massimo campionato. Un'aspirazione che aveva ovviamente anche Lorenzo De Silvestri, il quale domenica scorsa, a soli 30 anni, ha potuto festeggiare appunto la 300ª presenza. Progettando una ripartenza da protagonista, cioè da titolare, proprio in quella Napoli dove nello scorso maggio firmò il 2-2 della doppia rimonta granata.

Un sogno, le 300 in A, che sarebbe dovuto rimanere tale secondo molte persone che hanno accompagnato il terzino nel suo cammino nelle giovanili, come spiega lo stesso numero 29 granata in un lungo e accorato post su Instagram, attraverso cui si è voluto togliere qualche sassolino dalle scarpe: «12 anni fa mi sono trovato di fronte ad un bivio. Da un lato c'era il mio sogno di diventare un calciatore professionista, la voglia di mettermi in gioco, di credere in me stesso. Dall'altra parte c'erano le persone che mi dicevano che non avrei potuto fare il calciatore perché non avevo fatto la scuola calcio, perché essendo troppo "educato" non avevo la fame necessaria per farcela. A distanza di 12 anni sono contento di aver scelto di credere nei miei sogni. Di aver lavorato ogni giorno. Di aver affrontato e superato molte difficoltà... E soprattutto di aver condiviso questo risultato con le persone che hanno creduto in me. GRAZIE! 300 volte in serie A! E ora sotto con il prossimo obiettivo!!!».

Parole che raccontano tutti i sacrifici fatti da un ragazzo che già a 17 anni aveva fatto il proprio esordio in Europa League con la Lazio. Ad accompagnare il post infatti c’è una foto in cui al De Silvestri “tricentenario” in granata si contrappone un giovane Lorenzo in maglia biancoceleste. Ma raccontare l’esterno romano come un calciatore che ce l’ha fatta solo attraverso il lavoro, l’applicazione e la fatica non renderebbe giustizia ad un ragazzo che anche fuori dal campo s’è dimostrato speciale. Lo studio non è mai stato, fin dall’infanzia, un mostro con cui confrontarsi per De Silvestri, che al contrario anche attraverso buoni risultati ha convinto il padre a lasciarlo tentare di giocare a calcio, dopo anni in cui aveva preferito indirizzarlo verso altre discipline, quali nuoto e sci di fondo.

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Lorenzo De Silvestri in azione con la maglia del Torino

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