Izzo, baluardo del Torino non solo in campo: è gia in Europa

Chiamato da Mancini per le qualificazione a Euro 2020, a Coverciano con Sirigu, ultimo a mollare col Bologna, il difensore napoletano "azzanna" l'ex compagno Soriano e invita i granata a tenere duro
Izzo, baluardo del Torino non solo in campo: è gia in Europa© LAPRESSE

TORINO - E pensare che in tanti, quando è atterrato a Caselle dal Genoa a inizio luglio, avevano storto il naso. Eppure Armando Izzo, nel giro di pochi mesi, è diventato un figlio adottivo della Maratona. D’altronde: lui somiglia al Toro e il Toro somiglia a lui. Lui, l’uomo che non ha mezze misure. Che in campo dà tutto e anche di più, che fuori dal campo dà tutto e anche di più, che in termini di attaccamento alla maglia dà tutto e anche di più. Poi magari si fa trascinare dagli eventi, ma è il bello di Izzo: verace, cristallino, autentico. Nel bene e nel male. Come pochi altri negli ultimi anni è riuscito ad incarnare lo spirito granata in maniera straordinaria. Prima di lui ci era riuscito Kamil Glik, che come Armando era arrivato sotto la Mole in sordina. Col cuore di ghiaccio da polacco, senza una magnifica nomea sotto il profilo tecnico. Eppure capace come Izzo, nel giro di pochissimo tempo, di farsi amare per le prestazioni e per gli atteggiamenti. E non è poco, se si pensa a quanto sia esigente il tifoso granata. Basti capire come è andata con Roberto Soriano, che sabato con il Bologna ha banchettato al Grande Torino. Ecco: lui non ha capito che cosa significhi il Toro. Non è una colpa, ma un dato di fatto. Altrimenti non avrebbe messo like alle foto su Instagram di Cristiano Ronaldo e Paulo Dybala subito dopo il derby perso contro la Juventus. Il granata deve entrare nel sangue, corrompersi con il Dna.

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