Toro, con i tifosi vinci sempre: quanta bellezza!

Duemila tifosi, duemila cuori che, occasione sempre più rara e anche per questo preziosissima, hanno battuto all’unisono e si sono scaldati in una fredda tarda mattina torinese. Fuori dalla Maratona, quella che pulsa al Grande Torino o si trasferisce negli stadi quando il Toro gioca in trasferta, non è facile che suddetti cuori possano ritrovarsi a migliaia o anche solo a centinaia per ribadire un’appartenenza. Che resta vibrante allora come oggi, che unisce anche distanziandosi dalla Juve, ma che soprattutto si anima attorno a un colore che si esprime in tante gradazioni. L’amicizia, la trasmissione dal padre al figlio, il coro di sostegno a Juric e ai giocatori che si alza da un collettivo, lo stringersi attorno a una squadra al di là dei risultati che la medesima ottiene.

Da un bel po’ poco soddisfacenti, guardando al derby sul deprimente andante. Ed è proprio guardando al campo che poco dà, che viene da stimolare la società a insistere sulla strada dell’apertura degli allenamenti alla tifoseria. Mica sempre, solo qualche volta, giusto per godere di cotanta bellezza. Ieri al Fila l’atmosfera era bella, i sorrisi giovani o anziani che fossero erano belli, e bello è stato l’abbraccio rivolto a Juric, alla fine della seduta. Per mille motivi in giro c’è una pericolosa apatia strisciante che, al Filadelfia, si è trasformata in partecipazione. Il Toro, l’idea di libertà che trasmette, è partecipazione.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...