Torino, svolta Miranchuk: Juric così punge al centro. L'analisi tattica

Quella granata è una squadra che spinge tanto dalle corsie, ma con il trequartista russo crea pericoli anche in mezzo

In un Torino sempre verticale e diretto, ma che sta mettendo in mostra una manovra un po’ più ordinata, uno degli elementi chiave si sta rivelando Aleksey Miranchuk. Grazie alla presenza di giocatori come il russo o come Vlasic - adesso alle prese con un infortunio che stasera potrà semmai portarlo in panchina - il Toro di quest’anno ha scoperto le zone centrali del campo. Pur rimanendo una formazione orientata a risalire il campo attraverso le corsie esterne, la maggior qualità di cui dispone Juric fra i trequartisti consente oggi ai granata di poter sfruttare anche i corridoi di mezzo. A dettare questo nuovo contesto tattico ha contribuito proprio Miranchuk. Giunto in granata dall’Atalanta, con un tecnico come Juric (discepolo del Gasp) il pericolo era che il ragazzo incappasse nelle stesse difficoltà che hanno portato i nerazzurri a dirottarlo a Torino. E invece in granata il russo è risorto, esprimendo quelle qualità che avevano convinto i bergamaschi ad acquistarlo. Nelle 17 partite disputate col Toro, Miranchuk ha collezionato quattro reti e registrato tre assist. La sua precisione nei passaggi (83%) è buona considerato il fatto che si trova ad agire in una zona di campo (quella di rifinitura, compresa fra le linee avversarie di difesa e centrocampo) dove la pressione intorno al portatore di palla tende ad aumentare. Grazie al suo mancino, Miranchuk trova la propria comfort zone all’interno del mezzo spazio sinistro, da dove può dirigere il traffico sulla trequarti. Dopo Vlasic (459), Lazaro (325) e Radonjic (310), Miranchuk è il granata ad aver effettuato più tocchi palla nella trequarti offensiva (276). Se poi guardiamo i dati delle occasioni create (intendendo con questo parametro il numero medio di volte in cui un giocatore assiste un compagno per un tiro), il dato del numero 59 torinista (2.14) è il terzo migliore del campionato, dietro solo a Laurienté (2.68) e a Deulofeu (2.59).

Miranchuk in possesso e non possesso palla

Anche dal punto di vista difensivo Miranchuk si è inserito senza problemi nel sistema predisposto da Juric, collaborando nelle situazioni di pressing avanzato. Con una mediana che idealmente può contare su Ilic e Ricci e con Vlasic come potenziale compagno sulla trequarti, Miranchuk va in teoria acompletare un quadrilatero che aumenta di molto la qualità del palleggio del Toro in zona centrale. Cosa quanto mai importante per una rosa al momento sprovvista di quinti di livello. Col suo sinistro il russo è abile a cucire il gioco e a consentire alla sua squadra di mantenere il possesso per il tempo necessario a trovare una imbucata o a cambiare lato di campo, ma è come detto altrettanto efficace anchequando può andare alla conclusione. Le quattro reti sono arrivate grazie a due tiri su azione manovrata (contro Fiorentina eVerona), alla gestione di una seconda palla (Milan) e in seguito ad una palla rubata (Monza), a riprova della varietà di situazioni nelle quali Miranchuk può incidere. Tutto questo diventa fondamentale per una squadra che manca di un vero e proprio finalizzatore. Era dai tempi del miglior Cerci, che il Torino non poteva contare su un piede sinistro così impattante. La speranza dei tifosi del Toro è che Miranchuk sia protagonista anche nella partita più attesa dell’anno.

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