Torino, la crisi del gol è grave. Pellegri può risolverla

I granata in casa hanno realizzato appena 11 reti: peggio hanno fatto solamente Cremonese e Sampdoria
Torino, la crisi del gol è grave. Pellegri può risolverla© Marco Canoniero

E meno male che per i dirigenti non c’era bisogno di una punta vera e chissà perché nel mercato di gennaio non hanno colmato questa lacuna: sono i soliti misteri del mondo granata , dove ancora oggi non si riescono a capire le intenzioni per il futuro, con Juric che sul tema è spesso contraddittorio. Però, in mezzo a tutti questi grandi punti interrogativi, numeri off ensivi sono spietati e mortifi canti: al Grande Torino i suoi giocatori hanno realizzato la miseria di 11 reti e solo Cremonese e Sampdoria (a un passo dalla Serie B) hanno fatto peggio. Complessivamente, poi, il Toro ha segnato 30 reti e solo in sei hanno concretizzato meno. Le statistiche non mentono e aiutano a spiegare il motivo per cui la squadra occupa l’11º posto in classifica e perché, a meno di un filotto di successo clamorosi oppure di una frenata collettiva delle squadre che stanno davanti, l’operazione Europa è poco più di un sogno. C’è da aggiungere, per cercare di spiegare la carenza di realizzazioni, che il Toro gioca sempre e solo con il solito schema. In avanti due trequartisti e una punta che poi (Sanabria) tanto punta non è. Ed è chiaro che le difese avversarie possono preparare la partita con tante certezze, visto che anche durante la gara il Toro gioca sempre alla stessa maniera: quindi basta coprire le fasce e non arrivano pericoli. Annosa poi la questione dei calci piazzati non sfruttati.

Torino, per dare un senso alla stagione

Detto questo, adesso bisogna cercare di dare un senso all’attuale stagione per impostare con meno precarietà quella
futura. Sanabria con i suoi 8 gol realizzati qualcosa di buono ha dimostrato ma in campo agisce più da trequartista che da punta. Spesso arretra per aprire varchi ai compagni, aiuta i centrocampisti e sotto porta è sicuramente migliorato. La buona notizia è che possiamo dare finalmente per guarito Pietro Pellegri, rientrato nel fi nale con il Sassuolo e in campo per mezz’ora contro la Roma dopo essere stato frenato da una quantità industriale di malanni. Il ragazzo, inutile
nasconderlo, ha grandi qualità e le sue caratteristiche sono quelle di una punta vera. Ha appena 22 anni, il Toro ha investito forte acquistandolo a titolo defi nitivo dal Monaco per espressa volontà di Juric, ma in campionato ha collezionato appena 13 presenze (398 minuti) e ha segnato un gol. E queste ultime partite serviranno per capire se Pellegri sarà utile per il Toro che verrà, se le sue condizioni fi siche gli permetteranno di essere impiegato con continuità.

Pellegri è stimato da Juric

Juric lo ha sempre considerato importante, nei suoi confronti ha speso parole confortanti, lo ha aspettato: chiaro che adesso tocca all’attaccante togliersi di dosso la precarietà del passato. Magari già dalla prossima sfida casalinga contro la Salernitana davanti ai tifosi che stanno cominciando a perdere la pazienza. Solo una prova convincente contro i campani potrebbe in qualche modo tirare un po’ su il morale di tutti. Anche quello di Pellegri se o dovesse sbloccarsi. E dopo tutto quello che ha passato se lo meriterebbe.

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