Palladino in prima fila nei piani del Toro: gioco, stile e doppio modulo

In scadenza a giugno, è destinato a lasciare il Monza. Per adesso aspetta di capire le scelte di tre big
Palladino in prima fila nei piani del Toro: gioco, stile e doppio modulo© ANSA

E così il sogno Tudor è è definitivamente evaporato. Lotito si è presentato al cospetto del tecnico croato al momento giusto e con gli argomenti giusti: impiego immediato alla guida di un top club, contratto fino al ‘25 più opzione e ingaggio da 2,5 milioni netti a stagione più 500 mila euro di bonus. Igor cercava una big, possibilmente italiana, dopo l’addio (voluto) al Marsiglia nella scorsa estate. La Lazio ha risposto alle sue esigenze: per le prospettive nelle gerarchie attuali del calcio italiano, per la storia di alto livello degli ultimi lustri e la potenza di fuoco sul mercato. E poi Roma è Roma: unica, per appeal. Vagnati se ne è dovuto fare una ragione, dopo i tentativi di corteggiamento cominciati in autunno e proseguiti ciclicamente. Il dt granata sperava di riuscire a portarlo al tavolo di Cairo, un giorno. Il Torino si era messo in coda nella speranza che, man mano, i maggiori e migliori pretendenti compissero altre scelte. A quel punto i vertici granata sarebbero tornati all’assalto con maggior decisione. Ma adesso è andato in frantumi anche quel piccolo pertugio attraverso cui infilarsi per presentarsi alla corte di Tudor.

La situazione di Palladino

Il 17 aprile Raffaele Palladino compirà 40 anni. Nel settembre del 2022 veniva promosso dalla Primavera alla guida della prima squadra dopo l’esonero di Stroppa, ultimo al primo campionato in A del Monza con un solo punto conquistato nelle 6 giornate iniziali. Una felice intuizione di Berlusconi e Galliani. A fine stagione, in un crescendo di soddisfazioni e applausi, ecco l’11° posto in campionato a quota 52 punti. Per la cronaca, appena uno in meno del Torino di Juric. Oggi come oggi, invece, è Palladino a essere sul 10° gradino, a +1 sui granata. E continuando ad allenare una squadra anche quest’anno assai meno costosa. Lo stesso tecnico napoletano guadagna poco più della metà di Juric: 1,2 milioni netti a stagione, dopo l’ultimo adeguamento (Ivan balla sui 2 milioni abbondanti, invece). Palladino sta convincendo da un anno e mezzo con la forza delle idee e un’equilibrata esuberanza giovanile. Pacato e diplomatico il giusto nei modi e nei comportamenti in pubblico, deciso e dalla forte personalità nello spogliatoio. In questa stagione sta anche dimostrando un lungimirante eclettismo tattico.

Le parole di Palladino e le piste Milan, Juve e Napoli

Diceva appena pochi giorni fa, dopo la vittoria sul Cagliari: «La crescita del mio Monza mi gratifica molto, siamo diventati una squadra più completa e solida che sa anche difendere bene. Siamo migliorati in tante cose e si vede dai nostri successi. Vorrei sempre giocar bene, dare spettacolo, però non è facile farlo, ci sono anche gli avversari da considerare. Io stesso sono cresciuto molto sotto il profilo dell’esperienza, adesso sulle spalle ho molte più partite in Serie A e ho anche dimostrato di saper utilizzare moduli diversi. Dopo essere andato avanti a lungo con il 3-4-2-1», vincendo, «adesso da qualche tempo uso anche il 4-2-3-1 con risultati altrettanto positivi. Sono felice della mia crescita insieme a tutto il mio grandissimo staff». E il futuro? «Il futuro non si conosce. Il futuro del Monza è adesso, 9 gare fondamentali per provare a raggiungere un nuovo record di punti nella storia del club. Al mio futuro penserò solo a fine stagione». Aveva già preannunciato tre settimane fa l’ad dei brianzoli, Galliani: «In questi primi due anni di A stiamo facendo benissimo e siamo molto contenti. Il rinnovo di Palladino? Ci parleremo a fine maggio, a fine campionato: questi sono i patti e i patti si cercano di rispettare». Detto questo, il giovane, rampante tecnico di un Monza che nel prossimo futuro potrebbe anche cambiare proprietario, in scadenza a giugno come Juric, appare destinato a compiere altrove un salto di qualità. Attorno a lui i segnali sono chiaramente questi. E Palladino sa bene di essere finito da tempo nel ventaglio (nella categoria delle seconde/terze scelte) di top club come il Milan, la Juventus, il Napoli: se, se, se... E una raffica di “se” continuerà ad avere davanti agli occhi pure nei prossimi due mesi. Se Pioli o Allegri lasceranno il Milan o la Juve... oppure Calzona il Napoli... e se Thiago Motta o Lopetegui o Conte o gli altri allenatori più e meglio chiacchierati per le big prenderanno altre strade... e se Italiano resterà a Firenze...

Per ora esiste solo Juric...

Se, se, se: fra questi paletti si muovono le attuali aspirazioni di Palladino con al fianco il suo agente Riso, tra i più potenti e operativi in Italia. Che, detto per inciso, è in ottimi e privilegiati rapporti da molti anni anche con Cairo. Il quale, a sua volta, ha un legame speciale con Galliani: sgarbi vietati, insomma. Nel caso, il Torino saprà muoversi con i guanti di velluto e soltanto al momento giusto. D’altra parte lo stesso Palladino e chi lo assiste sanno bene quanto il tecnico sia stimato ai piani alti del club granata per lo stile, le ambizioni, il gioco proposto, le qualità superiori alla media, la caratura da Torino, la giovane età... Ma Cairo e Vagnati devono attendere: sarebbe prematuro muoversi in questo periodo. E poi, su tutto e tutti, continua a valere il primo comandamento ufficiale presidenziale: massimo sostegno a Juric, pur in partenza, per concludere nel migliore dei modi la stagione, a vantaggio di tutti. Comprensibile. Post scriptum numero uno: toh, tra due sabati il Torino ospiterà proprio il Monza in una sorta di spareggio alle soglie dell’Europa. Ps numero due: sullo sfondo con la sua immagine sempre più brillante rimane Paolo Vanoli, secondo in B, nell’ultimo bienno al comando di un Venezia portato dapprima dalla zona retrocessione ai playoff e adesso all’inseguimento della promozione diretta. Ha una clausola rescissoria da 600 mila euro se utilizzata in B e da un milione se usata una volta che dovesse essere salito in A. Una variabile resta Gattuso, di nuovo libero dopo l’esonero a Marsiglia, anni fa più volte cercato da Cairo sino a essere arrivato a un passo dal Torino nella scorsa primavera, in caso di addio anticipato di Juric. Tra le alternative c’è poi anche Dionisi, che però in questa stagione col Sassuolo, sino all’esonero ancora abbastanza recente, non è riuscito (pure per la rosa indebolita) a rivivere le soddisfazioni degli anni scorsi.

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