Torino, chi sono i cinque che hanno tradito la fiducia di Juric

La stagione si avvia verso la conclusione, ed il tecnico ha colto l'occasione per esprimere il suo dissenso in relazione all'atteggiamento di alcuni calciatori della rosa. Ecco quali:
Torino, chi sono i cinque che hanno tradito la fiducia di Juric© LAPRESSE

Al Toro è arrivato il momento in cui tutti sentono il dovere di togliersi qualche sassolino dalla scarpa. Per una qualificazione in Conference League serve un miracolo sportivo, considerando il ritmo deficitario dei granata nell'ultimo periodo, per cui è più semplice sbottonarsi. Anche mettendo un po' di pepe nelle dichiarazioni. Come quelle di Ivan Juric dopo la sfida pareggiata in casa contro il Bologna: «Quest’anno la squadra ha dato il massimo, ma ho puntato su giocatori sbagliati: a gennaio dovevamo cederne cinque. Dopo 8-9 partite abbiamo cambiato tutto e da allora sono contento: è questo il mio rammarico. E poi penso che qualche giocatore avrebbe potuto fare qualche gol in più, soprattutto sugli esterni dove abbiamo segnato solo una volta con Bellanova».

Insufficienze, screzi e scelte forzate: la delusione di Juric

Per quanto riguarda le fasce è chiaro il riferimento a Mergim Vojvoda, Valentino Lazaro e Brandon Soppy (naufragato già a gennaio), non certamente reduci da un'annata sufficiente. Ma il ragionamento di Juric investe soprattutto altri elementi, nonostante Cairo abbia cercato di gettare acqua sul fuoco per difendere il valore dei cartellini: «Parlare adesso di giocatori che hanno “tradito” secondo me non ha senso», così sabato al Robaldo. Normale che sia così, dal momento in cui società e allenatore prenderanno strade diverse. Dunque, a quali giocatori si riferisce Juric? Non sembrano esserci dubbi, a cominciare da quelli che hanno fatto le valigie a gennaio. Nemanja Radonjic e Demba Seck, infatti, sono in cima alla lista dei pensieri negativi del tecnico. Il fantasista serbo, ora in prestito al Maiorca, doveva essere la stella più brillante del reparto offensivo del Toro. Invece niente. Già da settembre, nonostante i tre gol nel primo mese di campionato, i rapporti sono diventati ingestibili. Basta ricordare il motivo per il quale è partito dalla panchina contro il Genoa, alla terza di campionato: in settimana le prime frizioni, deflagrate a ridosso della rifinitura. Poi Radonjic entra e decide lui il match col Grifone. Nulla, però, si è sistemato e dopo lo 0-0 interno contro il Verona del 2 ottobre l'ex Benfica e Marsiglia ha totalizzato appena 26'. Non è andata meglio nemmeno a Demba Seck, che in qualche modo ha orientato le scelte di mercato degli ultimi giorni, quando il Toro era sulle tracce di gente come Miranchuk e Barrow, per esempio. Juric decide di puntare sul senegalese, che si arena ben presto: inconsistente dal punto di vista tecnico, ha poi dovuto affrontare anche le note vicissitudini extra-campo. Sfociate nell'inevitabile prestito al Frosinone. A chi sostituirà il croato il compito di dare senso ad un investimento finora fallimentare.

Pochi goal e tanta amarezza: chi ha tradito Juric

Nella lista nera di Juric non possono mancare tre uomini: Ivan Ilic, Tonny Sanabria e Pietro Pellegri. L’ex Verona, pagato 16 milioni un anno e mezzo fa, è diventato la pietra tombale del rapporto fra il club e l’allenatore: l’inconsistenza del serbo non è infatti mai stata digerita da Cairo. E poi Sanabria, protetto dall’assalto della Lazio. Il Toro con lui avrebbe potuto fare cassa in estate, ma ha scelto di tenerlo per aumentare il livello del reparto offensivo. Dal momento in cui Zapata ha messo piede al Filadelfia, tuttavia, il paraguaiano ha deluso profondamente. Come Pellegri, d’altronde, continuamente condizionato da infortuni più o meno gravi, ha messo insieme solo 577’. Pochissimi, pur distribuiti in 21 presenze. E la casella dei gol è ancora ferma a zero. Juric sperava di poterlo far esplodere in Serie A, ricordando i tempi vissuti insieme al Genoa, ma la missione è stata rimandata a data da destinarsi. Al Toro, in vista del mercato estivo, le spine non mancano.

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