Petrachi e il mercato Toro: «Pronti a intervenire»

Il ds granata: «Ma non servono rivoluzioni»
Petrachi e il mercato Toro: «Pronti a intervenire»© LaPresse
TORINO - La sorpresa di Colantuono ha messo a nudo un difetto congenito del Torino: il cambio di linea difensiva - da quella a quattro abituale a una a tre che diventava a cinque in fase di non possesso - ha mandato in crisi i granata che ci hanno messo un tempo abbondante per trovare una soluzione, senza peraltro riuscire a segnare. [...]

Le idee
Petrachi delinea le strategie, mostrando la volontà granata di non lasciarsi alle spalle rimpianti: «Partiamo dicendo che il mercato di gennaio è detto di riparazione proprio perché si effettuano ritocchi e non rivoluzioni (a meno che non siano necessarie, come dimostra proprio il primo mercato di Petrachi al Toro nel gennaio 2010 con 23 operazioni tra acquisti e cessioni, ndr). A gennaio può esserci qualcuno che vuole andare via a cercare nuove opportunità, qualcuno che non trova la giusta dimensione nel Toro. Noi ci siamo e non ci faremo cogliere impreparati. Stiamo già lavorando in funzione eventualmente di migliorare il migliorabile». Nello specifico? Il punto è capire se l’idea è quella di effettuare investimenti importanti oppure no: «Il Toro non si preclude a. Se per prendere un giocatore che serve ci vuole un investimento, lo andremo a valutare. Il presidente Cairo non mi ha mai detto “non andare a prendere nessuno” oppure “puoi spendere solo x o y”. Si valuterà un percorso: età, cosa ci serve, per quale motivo. C’è dietro un processo specifico. Chi pensa che possono arrivare solo giocatori a parametro zero si sbaglia. C’è volontà di investire». Il rischio di essere dipendenti da Quagliarella non esiste, secondo il ds: «Sarebbe riduttivo: abbiamo cinque attaccanti, tutti preziosi. E’ fondamentale avere sempre qualcuno che la butti dentro e noi con Quagliarella abbiamo pescato un elemento molto importante. Ma non dimentichiamo che chi sta al fianco di Fabio si fa un mazzo per metterlo nelle condizioni di segnare: pensiamo all’assist che gli ha dato Farnerud, con Amauri che nel frattempo si era portato via due uomini da solo». Nel conteggio degli attaccanti effettuato dal ds è considerato anche Barreto: «Bisogna chiederlo all’allenatore non a me. L’allenatore per scelta tecnica lo sta lasciando fuori. Lui conosce bene Barreto e se non lo convoca è perché non lo ritiene quello vero. Quando tornerà quello vero lo richiamerà». E se non tornerà quello vero varrà probabilmente il discorso generale di Petrachi sui giocatori da lasciare partire per trovare spazio altrove. Ma queste per il momento sono ipotesi. I fatti dicono che uno dei migliori acquisti estivi, ovvero Bruno Peres, è fuori dalla lista Uefa: «Ai primi di settembre non aveva ancora potuto disputare nemmeno una partita ufficiale perché non abbiamo potuto tesserarlo prima. Dovevamo fare una scelta: se avesse sbagliato la prima gara avremmo pensato di avere sprecato un posto. Preservarlo per il campionato può essere positivo poi, se come mi auguro andremo avanti in Coppa, ci giocheremo Bruno per qualcosa di più importante in Europa League».

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