Toro, tempo scaduto per cedere un gioiello? 

A metà maggio il presidente granata disse: «Stavolta non rifaremo l’errore commesso con Cerci, venduto vicino al gong»
Toro, tempo scaduto per cedere un gioiello? © /AGENZIA ALDO LIVERANI Sas

TORINO - La notizia la offre il calendario. Perché oggi, essendo il 30, finisce giugno e quindi scade il gong che si era autoimposto pubblicamente il presidente Urbano Cairo. «Quest’anno non ricapiterà l’errore avvenuto con Cerci che venne ceduto a ridosso dello scadere del mercato. Chi vuole i nostri gioielli, ammesso che decida di cederli, dovrà chiudere le operazioni entro il 30 giugno». Ovvero oggi. E allora il titolo di oggi “Tempo Scaduto?”, dopo la mezzanotte potrebbe cambiare punto, passando da quello interrogativo a quello esclamativo. E potrebbe anche essere doppio perché non cedere Darmian, Glik, Maksimovic e Bruno Peres significherebbe riconsegnare a Ventura una delle migliori difese della serie A con un anno di esperienza in più. Dunque una base di partenza più che affidabile a cui si aggiunge un centrocampo puntellato dall’arrivo di Acquah e Bjarnason con la conferma onerosa di Benassi la cui metà mancante è stata riscattata dall’Inter per 3.5 milioni di euro, ma ancora orfano del regista di qualità che si sta cercando. E di una mezzala sinistra in alternativa all’islandese. L’attacco? Qui manca all’appello una punta di qualità se si vuole davvero permettere alla squadra di Ventura di compiere un salto in avanti. E infatti i contatti con Duvan Zapata del Napoli e Andrea Belotti del Palermo sono la conferma che la volontà di alzare l’asticella per quanto riguarda la pericolosità del reparto offensivo è reale.

DARE E AVERE - Il problema è che nel frattempo il Torino ha speso circa 10 milioni di euro, di fatto il tesoretto che aveva accumulato a fine dicembre 2014, per cui al momento non è così scontato che il presidente decida di spendere ancora prima di incassare. Certo è che quella frase di metà maggio dopo la netta vittoria sul Chievo, «Le nostre cessioni eccellenti entro il 30 giugno al massimo». non aiuta in questo senso. Perché o si decide di sborsare altri soldi, senza derogare sulla tempistica delle eventuali potenziali cessioni, oppure ci si deve rivolgere a operazioni di mercato strutturate in maniera differente rispetto a quelle che hanno caratterizzato l’ultimo trend granata che aveva bandito quasi totalmente i prestiti con diritto di riscatto per puntare a giocatori di proprietà. La sensazione è che se non si dovessero registrare partenze eccellenti sul versante torinista, il Toro davvero potrebbe andare sul mercato delle pedine di fascia superiore. Le quali potrebbero vestire il granata con la formula ibrida: cioè essere tesserato con un’appartenenza solo temporale anche se prolungabile in base a criteri economici già pattuiti per gli anni successivi.

Marco Bo-Stefano Lanzo

Leggi l'articolo completo su Tuttosport

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...