Il derby fa risorgere il Novara. In attesa di Cagliari-Cesena

La 7ª giornata di serie B è un lungo spezzatino spalmato sul week end, in sostituzione della serie A. Nell'anticipo, 0-0 tra Vicenza e Crotone, ma i padroni di casa dovevano giocare in dieci per oltre ottanta minuti. Il Novara passa a Vercelli con Viola
Il derby fa risorgere il Novara. In attesa di Cagliari-Cesena© LaPresse

TORINO - La 7ª giornata di serie B è un lungo spezzatino spalmato sul week end, in sostituzione della serie A. Dopo lo 0-0 di Vicenza-Crotone,la vittoria del Novara a Vercelli. Domenica, all'ora di pranzo, il match clou Cagliari-Cesena (entrambe in testa, assieme alla rivelazione Crotone); sette gare alle 15 (il Livorno, primo inseguitore del trio di testa, riceve un Avellino disperato e con Tesser che si gioca la panchina, nonostante le rassicurazioni della società). Si chiude domenica alle 20.30 con un intrigante Ascoli-Pescara.

 

Pro Vercelli-Novara 0-1  Il derby piemontese delle risaie fa respirare Baroni e mette nei guai Scazzola, alla quarta sconfitta di fila, serie nera che la Pro non aveva vissuto neanche nell’anno della retrocessione del 2013: tuttavia, la Pro non ha giocato una brutta gara e il tecnico di Loano potrebbe anche non essere in discussione, visto il solido legame che ha con la società. Baroni ha tenuto in panchina Galabinov e promosso Evacuo, schierando i “tre tenori” che hanno riportato in primavera il Novara in B andando tutti in doppia cifra: Gonzalez, Evacuo e Corazza, gran sacrificio da parte di tutti e tre nel tenere corta la squadra. Partita risolta al 23’ da una punizione magistrale trasformata dallo specialista Nicolas Viola, 26 anni lunedì, giunto in estate dal Palermo e alla prima rete in questo torneo di B. Dopo il vantaggio ospite, la Pro potrebbe pareggiare al 27’: Sprocati centra in area, Corazza salva sulla linea anticipando Ardizzone. Ripresa, al 4’ Da Costa salva il vantaggio sventando su Ardizzone. Scazzola mette Di Roberto e Da Costa salva ancora su di lui. Nel finale il Novara legittima il successo con una traversa piena colta da Corazza - probabilmente il migliore in campo per il grande sacrificio - con un gran tiro dai 25 metri a Pigliacelli battuto. Derbaccio spigoloso come tradizione impone: 9 ammoniti nel primo tempo, nella ripresa diventano dieci, nel finale rosso a Baroni e poi rissa fra le panchine: Del Rosso, vice di Baroni, entra in contatto con Legati, ne esce un mischione e ne fanno le spese il vice allenatore del Novara e il team manager della Pro, Murante. Al triplice fischio al rissa riprende: espulso Da Costa.

 

Vicenza-Crotone 0-0 Partita interessante a dispetto del risultato, tribuna piena di osservatori, non solo interessati al Crotone dei ragazzini terribili, anche il Vicenza ancora imbattuto ha elementi interessanti. Partita però rovinata da un grave errore arbitrale al 13’, da quel minuto il Vicenza doveva giocare in 10: il fallo di D’Elia su Ricci è la reclame della chiara occasione da gol, se D’Elia non trattiene Ricci per la maglia, l’attaccante del Crotone va in porta. L’arbitro Di Paolo di Avezzano opta per il giallo, forse fuorviato da un suo collaboratore, forse dal fatto che non voleva rompere la parità numerica dopo neanche un quarto d’ora. Ma l’errore è madornale. La partita si snoda poi su livelli accettabili e al 40’ il Vicenza potrebbe passare, su rigore, che c’è: sul fallo di mano di Clayton c’è poco da discutere. Va dal dischetto Giacomelli che sbaglia il suo secondo rigore di fila, scivolando al momento del tiro e alzandola sopra la traversa. Ripresa, il Crotone va vicino al gol con un bell’inserimento di Martella che di testa coglie la traversa. Quindi i calabresi restano in 10 per il 2° giallo a Ricci. La superiorità numerica fa crescere il Vicenza: è decisivo Clayton - facendosi perdonare il rigore concesso - con una scivolata che stoppa non lontano dalla riga un tiro di Gatto. Lo stesso Gatto ha poi l’occasione buona ma calcia debolmente, Cordaz sventa. Al netto dello strafalcione di Di Paolo, pari giusto alla fine. Così il Crotone stacca di un punto le altre due in testa, Cagliari e Cesena, che si affrontano domenica alle 12.30 al Sant’Elia.
 

 

Cagliari-Cesena (domenica ore 12.30) Nel pranzo domenicale ci si gioca il 1° posto. Entrambe le squadre falcidiate dal weekend internazionale, tante assenze che il Cagliari, in virtù di una rosa più larga, può meglio ovviare. I sardi di Rastelli finora hanno sempre vinto in casa, zoppicano un po' fuori: pari a Terni e sabato scorso ko a Pescara che va subito cancellato, prima che spuntino dubbi sulla forza reale del Cagliari, fin troppo criticato per certi regali ma finora incapace di lasciarsi tutti alle spalle, visto che è stato costruito per quello. Il Cesena è in crescita continua, 10 punti nelle ultime 4 gare, sabato vittoria chiave sul Livorno per mettersi alle spalle l'ex capolista delle prime giornate. Drago sta valorizzando giovani da tener d'occhio (Sensi e Kessie su tutti, insieme non arrivano a 40 anni), la vetrina del Sant'Elia può essere quella giusta per valutare lo spessore di diversi elementi sulla strada della consacrazione.

 

Bari-Lanciano (domenica ore 15) Col colpo di Latina maturato nei minuti finali ribaltando lo svantaggio, il Bari di Nicola potrebbe aver svoltato. L'ex tecnico del Livorno ha rischiato qualcosa quando tre turni fa è franato a Crotone. Ma dopo due vittorie di fila ha ripreso saldamente in mano la piazza e si sa quanto conti per i pugliesi la spinta – potenziale - del San Nicola che nessuno in B ha. Ma il Lanciano potrebbe non essere la vittima designata: la squadra di D'Aversa ha messo insieme 6 punti e viene dallo 0-0 interno con lo Spezia: le difficoltà vissute dagli abruzzesi fin dall'estate, sembrano aver compattato un gruppo che non vuol far rimpiangere quelli delle precedenti belle annate in B.

 

Como-Brescia (domenica ore 15) Il tonfo di sabato con l'Ascoli – 0-4 sul neutro di Novara – ha ridimensionato il Como di Sabatini che veniva da 5 punti in 3 gare e pareva aver pagato lo scotto della neopromossa. Invece il tonfo coi marchigiani ha detto che i lariani ne devono fare di strada per conquistare la salvezza (ma ora potrà giocare in casa). Così come il Brescia, dove stanno emergendo Morosini ed Embalo, grandi talenti ma ancora acerbini. Vedi il 2-2 interno di sabato col Modena: Brescia due volte in vantaggio (e Morosini ha pure fallito un rigore) e due volte raggiunto. Ma Boscaglia ha una base in crescita costante dopo i rovesci iniziali (5 punti nelle ultime 3 uscite).

 

Livorno-Avellino (domenica ore 15) Panucci aveva portato in testa il Livorno vincendo le prime quattro, seguite poi da due rovesci con Spezia e Cesena: un terzo ko di fila potrebbe essere fatale per le ambizioni del Livorno che comunque in classifica ha 8 punti di vantaggio sull'Avellino (chi l'avrebbe detto in estate?). Avellino che sbarca in Toscana con Tesser a forte rischio esonero, irpini con appena 4 punti e già 4 ko sul groppone. La squadra sta sicuramente patendo l'assenza di Castaldo – squalificato fino a novembre – da tre stagioni l'uomo di riferimento dell'Avellino, più che una bandiera. Ma se uno va a rivedersi la galleria di gol divorati dagli irpini (è un testa a testa col Novara in fatto di sprechi e infatti sono entrambe sul fondo classifica), si chiede dove siano le colpe dell'allenatore.

 

Modena-Latina (domenica ore 15) Crespo al Modena sta dimostrando che ha i numeri per fare l'allenatore, a differenza di tanti illustri coetanei bruciati all'esordio su panchine troppo importanti per essere deb. E ha una squadra che non si può considerare superiore a quella che si salvò ai playout in primavera. Pareva Granoche dipendente, e invece il tecnico argentino a trovato altre soluzioni, come la consacrazione di Stanco (bella doppietta sabato a Brescia): così si spiegano i 7 punti, gli stessi dell'Ascoli, che ha fatto ben altro mercato. Ma col Latina può essere una partita dura per i pesanti punti salvezza in palio. I pontini stavano andando benino, vengono da due ko di fila (a Cagliari e in casa col Bari: ci può stare) ma meritavano di più in entrambi i casi, i ragazzi di Iuliano non ci sembrano in crisi e a Modena hanno i mezzi per dimostrarlo.

 

Perugia-Entella (domenica ore 15) Assieme all'Avellino, il Perugia è il grande malato della B, non vince dalla prima giornata e viene da due 0-0 di fila (col Cesena in casa che aveva chiuso in 9, e lunedì sera a Trapani). La squadra di Bisoli fa una fatica enorme a produrre gioco, senza 3 punti con l'Entella gli umbri rischiano di finire troppo distanti dalla classifica che conta per sperare di risalirla. L'Entella potrebbe aver iniziato un nuovo campionato. Sabato, nell'1-0 alla Pro Vercelli, Aglietti ha interrotto una serie di 4 ko di fila e salvato la panchina. Per ora. Perché se i liguri tornano a giocare sottoritmo, come in quasi tutte le partite giocate in più di un anno di B, il cambio in panchina dovrebbe imporsi.

 

Salernitana-Trapani (domenica ore 15) La Salernitana di Torrente era partita forte, trascinata da un Gabionetta divino (capocannoniere della B assieme a Vantaggiato del Livorno). C'è da capire quali scorie possa aver lasciato il naufragio di sabato a Crotone (4-0 che dice tutto). I campani hanno i mezzi per ridurlo a un incidente di percorso ma occhio al Trapani di Cosmi, ancora imbattuto: se lunedì sera avesse battuto il Perugia in casa, andava a un punto dalla vetta. L'omone umbro ha una rosa di ottimi veterani d'affidamento, ma di partita in partita cresce Coronado, il brasiliano scovato a Malta e sempre più uomo squadra del Trapani, a caccia della prima vittoria esterna per dimenticarsi per sempre quel mal di trasferta che rischiava di compromettere la passata annata, prima che arrivasse Cosmi a rifondare tutto: si parte già da una buona base, non ci stupirebbe a fine stagione un Trapani ai playoff, purché si faccia il salto di qualità fuori casa.

 

Spezia-Ternana (domenica ore 15) Bjelica vorrebbe festeggiare al meglio la 50ª panchina con lo Spezia. I liguri potevano vincere sabato a Lanciano, non fosse stato per un rigore netto negato a Calaiò (il club ha evitato di polemizzare scegliendo il basso profilo). Ma la Ternana, appena passata a Breda, si annuncia come un osso duro. Col nuovo tecnico subentrato al dimissionario Toscano, gli umbri hanno trovato la prima vittoria battendo 2-0 il Novara, successo favorito sì dallo spreco degli ospiti. Ma la Ternana ha mostrato una nuova quadratura che può cambiare volto alla stagione.

 

Ascoli-Pescara (domenica ore 20.30) Pare la partita ideale per misurare le ambizioni dell'Ascoli. I 4 gol rifilati al Como hanno detto che la squadra di Petrone ha completato il rodaggio e che le varie star acquistate all'ultimo, iniziano a lasciare il segno (in gol sia Cacia che Giorgi, due che possono dare molto, oltre al fondamentale apporto di Antonini). Non solo, il Pescara è una delle squadre che maggiormente paga dazio alle nazionali, può essere una fortuna pescarlo in questa giornata: nella precedente sosta, a Oddo ne mancavano 13 e franò a Livorno. Ma nel frattempo gli abruzzesi hanno gettato buone fondamenta e sabato sono stati i primi a fermare il Cagliari (gol del sempre più interessante Lapadula). Insomma, chi la vince si candida a un campionato da protagonista.

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