Serie B, contro il Venezia il cuore non basta all'Unicusano Ternana

Il tecnico delle Fere a fine partita è amareggiato ma a Radio Cusano Campus dichiara: "Non perdiamo l'entusiasmo"
Serie B, contro il Venezia il cuore non basta all'Unicusano Ternana

Il calcio ha dato una nuova prova della propria imprevedibilità in occasione del match di Serie B tra Unicusano Ternana e Venezia. Fere sotto di due gol, prima riaprono la partita, poi pareggiano e alla fine quando sembravano a un passo addirittura dal vincerla ricevono una doccia gelata. 

IL PRIMO TEMPO. Pronti via, dopo appena due minuti di gioco nel match di Serie B il Venezia va in rete alla prima occasione: sulla destra Zampano va sul fondo, serve a centro area Zigoni che di destro batte Plizzari. I padroni di casa provano a rispondere al 5’, quando Defendi calcia al volo da 30 metri: traiettoria centrale, facile preda di Audero. Ma la reazione dell'Unicusano Ternana non produce grandi frutti e al 21’ è il Venezia a sfiorare il raddoppio, con un tiro ravvicinato di Del Grosso deviato in angolo da Plizzari. L'undici dell'Università Niccolò Cusano è vivo: alla mezzora i padroni di casa reclamano un rigore per un contatto tra Domizzi e Carretta. L’arbitro Di Martino lascia correre. Nei minuti finali del primo tempo la squadra di casa prova ad alzare il baricentro, ma con scarsi profitti in quanto a occasione da gol.

RIPRESA. Nell’intervallo Pochesci rivoluziona l’Unicusano Ternana. Dal 4-2- 3-1 del primo tempo il tecnico passa alla difesa a tre, operando un doppio cambio: fuori Favalli e Tremolada, dentro Varone e Albadoro. Il canovaccio della gara vede le Fere protese in avanti alla ricerca del pareggio e gli ospiti pronti a rispondere in contropiede. I padroni di casa non smettono di crederci e al 38’ riaprono la gara: sugli sviluppi di un cross di Tiscione, Albadoro fa arrivare il pallone a Montalto che di destro batte il portiere. Non passa neanche un minuto e l’Unicusano Ternana pareggia: Defendi recupera palla sulla trequarti avversaria e serve Varone che con un destro preciso e potente sigla il 2-2. L’urlo del Liberati spinge i ragazzi di Pochesci, che sembrano non accontentarsi del pareggio. Ma nei minuti di recupero arriva la beffa: al 47’, su calcio d’angolo, Domizzi svetta di testa in area e deposita il pallone in rete. Non è l’ultima emozione di una gara infinita, perché al 50’ Montalto e Varone per un soffio non riescono a trovare la deviazione vincente a due passi da Audero. Finisce così, con gli ospiti autori di una prestazione intelligente e tatticamente ineccepibile e i padroni di casa con l’amaro in bocca per una gara che avrebbe potuto avere tutt’altro esito.

POST GARA. Alla fine del match con il Venezia il tecnico dell'Unicusano Ternana ai microfoni di Radio Cusano Campus esprime tutta la propria amarezza: «Sono molto deluso per una partita che ci aveva visto raggiungere il pareggio con grandissimo entusiasmo. Non abbiamo ancora quella furbizia di resistere due minuti…» è l’analisi di Pochesci, che si sofferma sugli errori commessi durante la partita: «Venendo da due sconfitte consecutive, non possiamo prendere subito gol, il secondo poi è clamoroso. Gli ultimi minuti abbiamo voluto vincere e vedevo difensori in attacco». Per il tecnico la ricetta giusta si chiama “entusiasmo”: «Questa squadra non deve pensare ma deve giocare sull’entusiasmo, deve avere coraggio». Per fortuna c’è la possibilità di potersi rifare subito: martedì alle 20.30, infatti, al Liberati arriva il Brescia, per il recupero della sfida valevole per la quinta giornata sospesa per pioggia (si ripartirà dal 20’ del primo tempo sul punteggio di 0-0).

SOLIDARIETA'.  Nella sfida di ieri contro il Venezia, l’Unicusano Ternana – proseguendo il suo impegno di comunicazione legato alla ricerca scientifica – ha acceso i riflettori sulla campagna internazionale contro il tumore al seno ideata nel 1992 da Evelyn H. Lauder insieme al suo simbolo distintivo, il Nastro Rosa. La Breast Cancer Campaign (Bcc) è promossa nel nostro Paese da The Estée Lauder Companies Italia insieme ad Airc, l’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro, con l’obiettivo comune di aumentare fino al 100% la sopravvivenza della neoplasia femminile più diffusa. Si stima che ogni anno nel nostro Paese circa 50.000 donne siano colpite da un tumore al seno. Praticamente una donna su otto nell’arco della vita è interessata da questa malattia che, negli ultimi anni, ha fatto registrare anche una crescita dell’incidenza nella fascia 30-40 anni. La notizia positiva è che i costanti progressi della ricerca oncologica nell’ambito della prevenzione, della diagnosi precoce e della cura hanno aumentato la sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi fino all’87 per cento. (Dati AIOM e AIRTUM, I numeri del cancro in Italia 2017). Il Nastro Rosa nasce nel 1992, quando troppe donne morivano di tumore al seno ed erano ancora in pochi a parlarne. Evelyn H. Lauder ebbe la straordinaria intuizione di creare un simbolo, il Nastro Rosa appunto, da indossare con orgoglio per aumentare conoscenza e consapevolezza e per contribuire a sostenere la ricerca scientifica e la formazione medica per questa patologia.

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