Serie B, Unicusano Ternana-Perugia: tattiche da derby

Domenica pomeriggio la supersfida al Liberati: ecco gli atteggiamenti tattici dei due tecnici in questa prima parte di campionato. Opposte filosofie a confronto
Serie B, Unicusano Ternana-Perugia: tattiche da derby

Serie B, a due giorni da Unicusano Ternana-Perugia si accende il clima derby. Sandro Pochesci contro Roberto Breda, la partita a scacchi è già iniziata. Nonostante il derby sia, per antonomasia, una gara imprevedibile nella quale gli allenatori solitamente provano anche a sorprendere il collega avversario con mosse inaspettate, proviamo ad anticipare quali potrebbero essere i motivi tattici della supersfida di domenica al Liberati.

CONFRONTI. Pochesci innovatore, Breda più attendista: potrebbero essere riassunte così le due filosofie a confronto. L’allenatore delle Fere è il più imprevedibile della B: la sua squadra cambia spesso pelle. A Foggia, nell’ultima di campionato, è andato in scena un 4-2-3-1 piuttosto offensivo, ma il tecnico rossoverde ha giocato spesso anche con il 4-3-1-2, con Tremolada sulla trequarti a distillare classe per le punte Montalto e Carretta. Anche i centrocampisti, a turno, devono inserirsi: Defendi è bravissimo a farlo, Paolucci e Angiulli devono maggiormente tenere la posizione. In difesa, licenza di andare avanti per il laterale sinistro Favalli. La difesa a quattro, tuttavia, non è per Pochesci un dogma, visto che ha sistemato la sua squadra anche con il 3-4-3, il 3-4- 1-2 e il 3-5-2. Comunque sia, la sua è una squadra chiaramente sempre protesa a “fare” la partita, perché Pochesci è un allenatore che predilige attacco e spettacolo. Cosa chiede il mister romano ai suoi calciatori? Rischiare, perché solo chi lo fa, secondo Pochesci, è in grado di alzare l’asticella delle ambizioni e impara davvero a ragionare con una mentalità vincente. Un gioco innovativo, che deve essere interpretato innanzitutto da giocatori determinati e grintosi. Pochesci vuole vedere in campo tecnica e raffinatezza nel palleggio. Il rischio (calcolato) è quello della coperta troppo corta. Ovvero, una fase di non possesso nella quale, considerata la spiccata vocazione offensiva della squadra, si potrebbero incontrare delle difficoltà, lasciando la difesa in balia degli eventi. Questo, almeno, era quello che accadeva ad inizio campionato. Ma Pochesci è un allenatore che, anche grazie alle indicazioni che lui stesso fornisce ai suoi esperti collaboratori che lavorano quotidianamente su questi aspetti, ha migliorato la situazione in modo evidente: la fase difensiva viene curata dal mister in modo quasi maniacale. L’Unicusano Ternana, non a caso, oggi è molto più equilibrata e le due fasi vengono interpretate dalla squadra in modo decisamente più convincent e. C i ò h a consentito ai rossoverdi di raccogliere quattro pareggi consecutivi, subendo molto meno dal punto di vista difensivo (solo tre gol al passivo).

RISPOSTA. Roberto Breda, che siede sulla panchina del Perugia da 4 partite (5 punti conquistati) e ha un passato da allenatore delle Fere, appare di natura un po’ più attendista. Le squadre da lui allenate giocano generalmente con il 4-2- 3-1, ma il modulo che sembra avergli dato più soddisfazioni recentemente è il 3-5-2, utilizzato di sovente a Latina nell’anno (2013- 2014) nel quale il tecnico trevigiano ha sfiorato la promozione in Serie A (spareggio playoff perso contro il Cesena). A Perugia Breda sta proponendo un 4-3-1-2 con difensori centrali bloccati e con poca licenza di venire avanti, tre mastini davanti alla difesa e un trequartista (Buonaiuto, Falco o Terrani) pronto a rifinire per due punte, delle quali una conosce alla perfezione i movimenti da attaccante (Di Carmine) e un’altra Han, ama svariare su tutto il fronte offensivo. Da questi due interpreti tattici è lecito aspettarsi una gara piena di sorprese: sul campo del Liberati sta per andare in scena tra pochi giorni un altro pezzo della lunga storia di questa sfida.

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