Perché Iachini può portare il Bari ai playoff

Dopo la convincente vittoria sul Lecco, sabato i pugliesi ricevono la Feralpisalò: c'è la possibilità che il terzo allenatore stagionale dei galletti agganci già l'ottavo posto
Perché Iachini può portare il Bari ai playoff© /Agenzia Aldo Liverani Sas

TORINO - “Non abbiamo fatto ancora nulla”, ha detto Beppe Iachini dopo la vittoria di sabato scorso al San Nicola sul Lecco, nel suo esordio sulla panchina del Bari. E in effetti battere, per quanto nettamente (3-1), l’ultima in classifica che nel 2024 ha collezionato solo sconfitte (5 su 5) e che dopo il ko ha esonerato Bonazzoli e assunto Aglietti, è troppo poco per poter dire che il Bari ha svoltato - nella sua tribolatissima stagione - con l’arrivo del terzo allenatore stagionale dopo Mignani e Marino. Però, sembra essere nato un feeling particolare con la piazza. I tifosi pugliesi, già in fermento per i guai precedenti, hanno apprezzato molto come Iachini si è messo totalmente a disposizione della squadra, dandosi anima e corpo a Bari, che resta la città di sua madre e con la quale sembra essere nata la chimica giusta. Anche perché la classifica dice che oggi il Bari dista 3 punti da una zona playoff che è scalabile, gli ultimi due posti sono assolutamente contendibili, tanto più che chi oggi li occupa, ha i suoi problemi: il Cittadella settimo viene da 4 sconfitte di fila e nelle 5 gare del 2024 ha fatto solo 3 punti; il Modena ottavo ne ha fatti 5, pur avendo rifilato un 3-0 alla capolista Parma. Altro aspetto importante è aver messo subito la zona calda della classifica a distanza di sicurezza, archiviando la grande paura vissuta nelle ultime partite con Marino: ora il Bari sui playout ha 8 punti di margine, si può andare in campo con maggiore tranquillità. Del resto, se ti guida Iachini è normale puntare a qualcosa d’importante, resta un allenatore capace di portare in A già 4 piazze: il Chievo nel 2008 (fece gli stessi punti della Juve quando vinse la B due anni prima), il Brescia nel 2010 (da subentrato a Cavasin, vincendo i playoff battendo in finale il Torino), la Sampdoria nel 2012 (rilevando Atzori, con una rincorsa epica, acciuffando in extremis l’ultimo biglietto buono per i playoff, poi dominati), il Palermo nel 2014 (subentrando a Gattuso e salendo in A con 5 turni d’anticipo). Certo, si tratta di successi un po’ datati, poi a Iachini è andata meno bene e l’ultima esperienza, due stagioni fa a Parma, aveva avuto un sapore malinconico (subentrato a Maresca ma squadra rimasta piatta e lontana dai playoff, nonostante quell’anno fosse considerata la prima favorita per la A). Iachini poi, ha dovuto fare i conti con certi dogmi della critica sportiva degli ultimi anni, che chiedono agli allenatori di avere sempre una fregola giochista. E così l’italianista-risultatista Iachini veniva considerato, superficialmente e ingiustamente, superato. Ma iè una stupidaggine. E infatti la bella e convincente vittoria del Bari sul Lecco è arrivata anche grazie a una grande compattezza di squadra, al tenere le linee vicine, all’aiutarsi tutti in campo nelle due fasi, concetti che non tramonteranno mai nel calcio, al di là delle mode giocaiole. E mettiamoci anche la carica agonistica che trasmette Iachini, quella che aveva da giocatore, un bel mediano sottovalutato, meritava molto di più. Certo, l’incognita maggiore sul suo futuro coi galletti è la situazione ambientale che si vive a Bari dove di fatto la tifoseria è sulle barricate da quella Serie A mancata per un soffio lo scorso giugno in finale playoff col Cagliari. Sicuramente i De Laurentiis hanno fatto i loro errori. Ma quando il padre Aurelio dice che il Bari è la seconda squadra del Napoli, afferma una verità che è sotto gli occhi di tutti. Certe indignazioni, anche da parte della politica locale, fanno solo che sorridere: fra i più critici il sindaco Decaro, cioé colui che nel 2018, alla ripartenza del Bari dalla Serie D, affidò la rinascita del club proprio al padrone del Napoli. Però la proprietà, a inizio stagione, non aveva promesso la luna, l’obiettivo dichiarato era la conquista dei playoff. Che oggi, dopo tante  disavventure, sono ancora conquistabili. Dunque, prima di tirare le somme sulla stagione del Bari, non sarebbe male mettere Iachini e i suoi nelle condizioni di provarci a dare un senso a questa annata. Tanto più che sabato, fischio d’inizio alle 14, il Bari sarà di scena di nuovo al San Nicola, arriva la Feralpisalò penultima. C’è insomma la possibilità abbastanza concreta di agganciare dopo due uscite la zona playoff (ma bisognerà aspettare domenica, quando il Modena ottavo sarà di scena a Venezia). E se Iachini dovesse concedere il bis, poi chissà che finale di stagione si farebbe ancora in tempo a impostare.

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