Perugia, non è ancora finita

Domani gli umbri di Castori ricevono il Benevento già retrocesso: con 3 punti possono raggiungere i playout se il Brescia perde a Palermo. I perché di una annata no
Perugia, non è ancora finita© LAPRESSE

TORINO - O la va, o la spacca. Domani sera, nell’ultimo turno di campionato, il Perugia di Fabrizio Castori che riceve il Benevento già retrocesso, ha una sola combinazione per agguantare un posto ai playout e sperare ancora in una salvezza complicata: battere i campani e allo stesso tempo sperare che il Palermo in casa pieghi il Brescia. Perché i lombardi hanno 3 lunghezze di vantaggio sugli umbri ma in caso di arrivo a pari punti al quartultimo posto retrocedono perché in svantaggio sul Perugia nella differenza reti degli scontri diretti (finì 2-1 al Rigamonti e 4-0 al Curi). Insomma, il Grifone non è ancora spacciato. Sabato scorso, mentre stava perdendo a Venezia, la squadra di Castori è stata per una parte della gara in C. Poi, il pareggio del Pisa a Brescia ha riportato la bombola d’ossigeno al Perugia, non è ancora aritmetica retrocessione e conquistarsi un posto ai playout potrebbe voler dire anche salvezza, comunque vada a finire: nel caso la Sampdoria, già retrocessa dalla A ma con grossi problemi societari, non riesca a iscriversi in B, in tale caso anche la squadra sconfitta ai playout manterrebbe la categoria. Resta il fatto che per il Perugia è stata una stagione durissima. La scorsa estate si ripartiva dalla sorprendente partecipazione degli umbri ai playoff 2022 che aveva illuso la piazza. Ma i fatti di questa stagione hanno detto che probabilmente, sotto la guida di Massimiliano Alvini, il Perugia era andato oltre le proprie possibilità e ripetersi anche in questa stagione, con un organico praticamente analogo, non era semplice anche per l'aumentata concorrenza del campionato. Poi la situazione, in avvio di stagione, peggiorava dopo l’esonero di Castori, quando in panchina veniva chiamato Silvio Baldini, calcisticamente all’opposto del ruspante tecnico di San Severino Marche. L’ex tecnico del Palermo (dove si era dimesso prima dell’inizio del campionato) parlava addirittura di Serie A, ma si dimetteva dopo tre partite e altrettante sconfitte, che rendevano la situazione piuttosto pesante. Il ritorno di Castori pareva confortante, il Perugia si rimetteva in carreggiata raccogliendo risultati importanti, come la vittorie in casa della Reggina e al Curi sul Genoa, più in là anche un colpo al San Nicola di Bari. Nel cuore della stagione sembrava insomma che il Perugia potesse farcela e invece la squadra è mancata negli ultimi due mesi. Basti dire che l’ultima vittoria risale al 18 marzo, quando il Perugia s’impose 2-0 a Cittadella. Però, non è ancora finita. La squadra di Castori ha una sola possibilità di sfangarla ancora ma non è improbabile, è una combinazione che può uscire. Però attenzione, non va dato per scontato che domani il Benevento si presenti al Curi in versione "turistica": i campani sono retrocessi nell’ultimo turno, ma lo hanno fatto battendo il Modena, dimostrando di non essere in disarmo.

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