Come sono andate le finali mondiali del Red Bull Campus Clutch

Siamo stati a Istanbul per assistere ai mondiali del torneo di esports universitario di Valorant più importante al mondo: ecco com'è andata
Come sono andate le finali mondiali del Red Bull Campus Clutch

La Volkswagen Arena di Istanbul non è estranea agli esports di Valorant. Nel 2022 ha ospitato le finali mondiali del Valorant Champions Tour e ora ha fatto da palcoscenico per le finali del Red Bull Campus Clutch, il torneo di esports universitari di Valorant più importante al mondo. Dopo aver vinto i rispettivi campionati nazionali, i team studenteschi di 34 paesi si sono dati appuntamento nella capitale turca per sfidarsi e decidere il migliore a colpi di Vandal e Operator. Noi eravamo lì e ora possiamo raccontarvi tutto quello che è successo nei quattro giorni di gare.

Il primo giorno di qualificazioni ha visto i primi 17 team affrontarsi in quattro gruppi con le squadre del Portogallo, della Corea del Sud, della Repubblica Ceca, della Svezia, del Perù, dell'Indonesia, della Francia e del Cile che ne sono emerse vincitrici. Il secondo giorno di group stage ha visto la vittoria della Polonia, del Canada, della Slovacchia, della Germania, del Pakistan, dell'Australia, della Turchia e dell'Irlanda. É in questo girone che è caduta l'Italia perdendo tre scontri diretti contro il team polacco, quello canadese e quello indiano. Abbiamo fatto due chiacchiere con Kevin "rhagee" Pettinato e Umberto "mass3R" Artuso, giocatori della squadra italiana, per capire come hanno vissuto questa esperienza. "Abbiamo perso la prima partita contro la Polonia per un soffio" ha detto mass3R, "eravamo sotto 2-10, abbiamo ripreso round dopo round fino alla parità ma poi hanno vinto loro. La stessa cosa è successa con l’India: eravamo sotto, abbiamo recuperato, ma non siamo riusciti a superarli".

"Il problema più grosso di questo campus Clutch" continua rhagee "sono state le partenze lente: il contesto diverso a livello psicologico (per tanti è stata la prima competizione lan internazionale), il poco tempo per prepararsi e gli spazi stretti ci hanno costretto a trovare il passo giocando, non prima, concedendo spazio agli avversari. A livelli così alti è necessario adattarsi in fretta alle situazioni di gioco ed è indispensabile non farsi condizionare dalla possibilità di non esserci riusciti".

Il gioco messo in campo dai giocatori italiani è stato solido e coordinato, tant'è che nelle scrim di allenamento hanno persino battuto squadre che sono arrivate in semifinale. "A livello di composizioni"continua mass3R "abbiamo scelto un approccio all’insegna della semplicità che in questi eventi aiuta moltissimo visto il poco tempo per prepararsi. Quando arrivi al 10-10, però, basta un piccolissimo errore per perdere l’economia e perdere la partita. Hai pochissimi round a disposizione per non sbagliare e gli avversari riescono a capire quando cambi strategia".

Prima di raccontare le semifinali a cui abbiamo assistito, vale la pena sottolineare come, di anno in anno, Red Bull sia riuscita a migliorare il suo torneo di esports universitari che resta l'esempio di come organizzare, portare a compimento e monetizzare le competizioni videoludiche dedicate agli studenti. Rispetto all'edizione 2022 tenutasi a San Paolo in Brasile l'organizzazione, le strutture, la coordinazione e l'esperienza per il pubblico in presenza hanno fatto un passo avanti netto, come ci ha detto lo stesso mass3R: "Il Campus Clutch ha fatto molti passi avanti nella gestione dei tempi e dei giocatori. Per prima cosa avevamo una stanza per fare pratica in hotel, cosa che secondo me ha influito molto sui player e il loro sentirsi preparati. L’unica cosa che vorrei cambiare sono le postazioni all'arena: erano strette e avere spazi diversi rispetto a quando si pratica è una cosa che fa tantissimo".

Nonostante qualche piccolo intoppo, però, parlando con chi era nel pubblico era evidente che il divertimento è stato decisamente alto grazie a una produzione di altissimo livello che, per dare dignità a un evento competitivo grassroots come il Campus Clutch, è fondamentale. Le semifinali, in particolare, hanno dato spettacolo come nemmeno la scorsa edizione è riuscita a fare. Nella prima partita il team ceco ha sfidato quello indonesiano opponendo una resistenza vana ma bellissima da vedere. I favoriti del torneo hanno vinto mandando a casa il penultimo team europeo rimasto in gara. La seconda semifinale è stata ancora più combattuta con gli ultimi round di ogni partita appesi a un filo. La Francia ha provato a mandare a casa il team peruviano con una strategia calma e d'attrito e per qualche istante sembrava che stesse per riuscirci. L'aggressività e la tattica del team latino americano, però, hanno sopraffatto i francesi che hanno interrotto a un passo dalla finale la corsa europea al primato mondiale.

In finale, dopo tre partite appese a un filo, due vinte dall'Indonesia e una dal Perù, i giocatori del Sud Est Asiatico sono scesi in campo per con l'obiettivo di portare a casa il titolo mondiale e i 20mila euro di montepremi. Al cambio ruoli sembrava proprio che ci sarebbero riusciti perché ci sono arrivati con un vantaggio di ben 6 round sul Perù, anche grazie all'Odin di Kush che ha portato a casa un paio di colpi alla testa attraverso un muro. Arrivati al match point con un fantastico ace, è diventato immediatamente chiaro come sarebbe finita: il Perù è riuscito a portare a casa un round prima di crollare e incoronare il Team Garuda campioni del mondo del Red Bull Campus Clutch. Dopo aver battuto i campioni dell'anno scorso, dopo aver perso una singola mappa in tutto il torneo, il team dell'Indonesia ha dimostrato che è ancora possibile dominare in Valorant stravolgendo ogni regola e sfidando non solo il meta ma i nerf degli sviluppatori.

Quando abbiamo intervistato il game director di Valorant lui ci ha detto che il Judge è stato da poco nerfato per mettere un freno allo stile di gioco che, senza dubbio, ha portato più punti possibile al team dell'Indonesia. Appena scesi dal palco abbiamo chiesto a Rayvaldo "ray4c" Chandra proprio cosa ne pensava del nerf e come l'ha aggirato, ecco cosa ci ha raccontato: "Quando hanno nerfato il Judge ho avuto paura per la mia carriera, quella è la mia strategia e credevo che non avrebbe più funzionato. Poi però mi sono messo a grindare come un matto e sono riuscito a far funzionare la strategia di nuovo". "Si lo hanno nerfato ma su di lui non funziona" ha detto il coach del team indonesiano Rivaldy "ValdyN" Nafian. "ahahahaha, è vero, ma non nerfatelo più mi raccomando!" ha risposto ray. Il capitano Thomas "Cud" Alfiantino, poi, ci ha detto: "Siamo il primo team dell'apac a vincere un mondiale di Valorant, siamo davvero orgogliosi di rappresentare il Sud Est Asiatico, non è il Valorant Champions ma ci vogliamo arrivare, voglio dire ai miei figli che ho vinto il mondiale con i miei amici".

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...