Schumi, Ghedina: «L'ncidente è colpa della pista»

Il campione di sci dice parla del dramma del pilota tedesco

ROMA - «Se tu inciampi e perdi il controllo dello sci e il corpo ti fa da frusta ti puoi fare molto male anche a 20-30 all'ora o addirittura 'da fermo', figuriamoci se finisci a sbattere contro un sasso». L'ex campione dello sci italiano, Kristian Ghedina, da' la sua versione della dinamica dell'incidente di sci occorso a Michael Schumacher sulle nevi di Meribel.
Oggi la procura ha confermato che il 7 volte campione del mondo stava andando a una velocita' moderata. «Io ne ero convinto da subito -spiega Ghedina - Schumacher e' uno sciatore esperto e uno che non prende rischi eccessivi, ancor di piu' visto che stava sciando con il figlio».

CASUALITA' - Il vincitore di 12 discese libere in Coppa del Mondo da' anche la colpa dell'incidente alla cattiva delimitazione della pista francese: «Dalle immagini che ho visto mi sembra che la pista fosse delimitata solo con degli sporadici paletti e credo che il tedesco potrebbe anche non essersi reso conto di essere andato fuori pista. Poi ci si e' messa la casualita', deve aver fatto una spigolata e senza essersene accorto e' andato a sbattere contro il sasso a peso morto, perche' qualora si fosse reso conto, avrebbe irrigidito il corpo, riuscendo ad attutire il colpo e non si sarebbe fatto cosi' male. In questo momento bisogna solo fare il tifo per lui e sperare che si riprenda presto».

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