Ecclestone: «Sa fai la spia ti regalo un milione»

E’ l’idea del patron della Formula Uno per scoprire chi viola il budget cap
ROMA - Chi fa la spia per professione si chiama agente segreto, è avvolto da un alone di mistero e la gente se lo immagine o come James Bond o come George Smiley . Se, invece, uno fa la spia e basta, rischia di essere additato come un essere esecrabile e vedersi appiccicata addosso l’etichetta di spione; che non fa affatto piacere. Se, però, la “soffiata” viene ricompensata con un milione di dollari, la prospettiva cambia radicalmente e l’opnione altrui perde miseramente valore. Nella storia dei “servizi” sono state sempre tre le molle che hanno spinto una persona a trasformarsi in spia: l’idealismo, il sesso e i soldi. In Formula 1 l’idealismo non è di casa, per il sesso - se interessa - ci si può facilmente organizzare e dunque restano i soldi. Così Bernie Ecclestone ha pensato di istituire un “premio” di un milione di dollari con cui invogliare gli uomini del circus a fornire prove sui team che dovessero violare la norma del budget cap, fissato in 200 milioni per la stagione entrante. «Abbiamo approvato il budget cap - ha dichiarato Ecclestone all’Express - tutti sono d’accordo sul tetto di 200 milioni di dollari, però non è stato concordato ciò che è compreso in questa cifra e, fino a quando non sarà tutti incluso, sono sicuro che la gente troverà il modo per aggirarlo. Il piano è di dare 1 milione a chi possa fornirci informazioni precise e a questo punto diremo al team che l’anno successivo verrà privato dei migliori tre punteggi ottenuti, e poi vediamo se qualcuno vuole ancora imbrogliare».


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