F1 McLaren, Magnussen e la "sindrome da rookie"

Secondo Boullier i risultati del pilota dipendono dalla sua poca esperienza, ma per essere un esordiente sta facendo bene

WOKING - Sui risultati di Kevin Magnussen alla McLaren pesa la poca esperienza: è quanto sostiene Eric Boullier, che però difende il suo pilota. «Kevin sta affrontando la sindrome da rookie che capita a tutti i piloti che vengono da serie monomarca - dice il dirigente della McLaren - sta lottando per capire come ottenere dei risultati dallo sviluppo della macchina, solo che è più difficile se non hai la macchina migliore a volte è impossibile».

SFORZI DI GRUPPO - Magnussen, dopo il secondo posto all’esordio in Australia, non è mai andato oltre la nona posizione, Ma Boullier assicura che sta lavorando e sfozandosi al massimo con la squadra. «Sta prendendo confidenza, è molto costante e dà dei feedback buoni a tutto il team di sviluppo per dare più velocità alla vettura. Per essere un esordiente sta facendo molto bene - ha detto ancora Boullier - non credo che la squadra avrebbe raggiunto risultati migliori se avesse ingaggiato due piloti esperti. Un giovane come Kevin può fare la maggior parte del lavoro e dare le prime risposte al team, poi con Jenson Button possiamo andare più a fondo grazie alla sua esperienza e trovare le soluzioni».

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...