TORINO - C'è Marchionne ai box di Monza e Vettel sale sul podio, secondo alle spalle di Hamilton. Ecco un segno tangibile della crescita della Ferrari, visto che nelle precedenti occasioni in cui il presidente della Ferrari aveva assistito al GP le cose non erano andate troppo bene. E di qui si riparte, con la voglia di chiudere bene una stagione che, obiettivamente, non avrebbe potuto essere migliore. Non per colpa o incapacità di chi lavora a Maranello ma a causa di un regolamento che mortifica lo spirito della F.1 impedendo quasi completamento sviluppo e test. Per adesso le Frecce d'Argento sono state avvicinate, le chance di sorpasso sono rimandate al prossimo anno, ma con la consapevolezza che una vittoria, prima della fine del campionato, potrebbe ancora arrivare.
LE NORME - E a proposito di regole, non sorprenderebbe se presto venisse inserita dalla Fia una ulteriore norma, nel nome della sicurezza, che obbligherà i team a rispettare i valori di pressione delle gomme indicati dalla Pirelli. Per evitare il ripetersi di esplosioni come quelle di Spa e situazioni imbarazzanti come il dopo gara di Monza, in cui per alcune ore è apparsa in bilico per alcune ore la vittoria di Hamilton per una pressione delle gomme posteriori leggermente diversa da quella prescritta dal fornitore.
I LAMPI - Il bilancio di un GP d'Italia piuttosto soporifero è salvato però da alcuni lampi di classe assoluta con cu Max Verstappen ah illuminato il circuito brianzolo. In particolare, un sorpasso all'esterno della Parabolica indica che forse non ci troviamo solo di fronte a a un pilota molto forte, ma un potenziale fuoriclasse. L'aggressività e la sicurezza con cui guida questo ragazzo di 17 anni sono straordinarie, è irriverente eppure capace di restare all'interno del confine che separa l'azzardo calcolato dalla follia. La trasformazione di Max in SuperMax è solo questione di tempo.