F1, caos in India per il caso Mallya

La fuga del team principal della Force India per evitare l'arresto ha scatenato critiche verso il governo
F1, caos in India per il caso Mallya© AG ALDO LIVERANI SAS

NUOVA DELHI - È sfociata in una crisi politica la fuga all'estero del titolare del team di F1 'Force India' Vijay Mallya, il controverso politico e uomo d'affari che ha lasciato il paese precipitosamente il 2 marzo scorso alla vigilia del'emissione di un mandato di arresto nei suoi confronti per reati finanziari. Il governo indiano è stato infatti accusato di «associazione a delinquere» per aver consentito a Mallya, che peraltro è anche un membro della Camera Alta del Parlamento indiano, di lasciare il paese e rifugiarsi probabilmente in Inghilterra, secondo quanto dichiarato dal procuratore Mukul Rohatgi. Il leader del principale partito di opposizione Ghulam Nabi Azad accusa esplicitamente il primo ministro Narendra Modi di «cospirazione criminale per aver lasciato fuggire dall'India» il patron della scuderia di F1. Il ministro delle finanze indiano Arun Jaitley ha difeso Mallya dicendo che le banche non avevano avviato il procedimento legale per impedirgli di lasciare il paese. Il fuggitivo patron della Force India è accusato di un crac da 90 miliardi di rupie, corrispondente a circa 1,3 miliardi di euro. Per la State Bank dell'India Mallya è «un inadempiente intenzionale». Sempre per inadempienze economiche, cioè il mancato pagamento degli stipendi per mesi a piloti e ingegneri, nel 2012 è stata revocata l'autorizzazione di volo agli aerei della compagnia di Mallya, la Kingfisher, poi fallita.


CONVOCAZIONE Mallya, dal canto suo, ha fatto sapere si non essere «scappato» dall'India e che intende rispettare le leggi a proposito delle sue vicende giudiziarie legate al fallimento della compagnia aerea Kingfisher. «Sono un uomo d'affari internazionale - ha scritto in un tweet - e vado e vengo dall'India frequentemente. Non sono scappato dall'India e neppure mi sto nascondendo». In un altro messaggio aggiunge che come «parlamentare rispetto pienamente la giustizia indiana. Il nostro sistema legale funziona ed è rispettato. Non accetto però alcun processo da parte dei media». Intanto la polizia finanziaria indiana ha convocato a New Delhi per il prossimo 18 marzo Vijay Mallya.

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