ROMA - Il debutto è andato bene, anche se Jolyon Palmer ha un pizzico di rammarico dopo il Gp d'Australia: il pilota della Renault, al suo primo Gran Premio di F1, è arrivato undicesimo, a un passo dalla zona punti. È soddisfatto, ma logicamente avrebbe voluto qualcosa in più: «Tutto è andato molto bene. Ho fatto una buona qualifica e ottenuto il massimo dalla vettura in gara. Sono contento perché sono partito bene e ho combattuto a lungo ruota a ruota con i miei avversari, è stato molto divertente» ha commentato. «Il mio primo obiettivo era arrivare al traguardo, i punti erano quasi un sogno. Certo esserci arrivato così vicino senza prenderli mi ha un po' frustrato - ha proseguito - Ma abbiamo creato una solida base sulla quale possiamo costruire buone cose. È stato un inizio molto promettente».
TORNARE ALLE CORSE Dopo aver conquistato il titolo di campione nelle Gp2 Series nel 2014, Palmer ha passato un anno a "bordo pista", facendo il terzo pilota per la Lotus nel 2015. «Tornare a correre è stato abbastanza normale - ha detto - La grande differenza tra la GP2 e la F1 è che quest'ultima è molto più incerta. Ci sono più mescole e quindi più strategie». Infine Palmer, figlio d'arte, rivela che il papà Jonathan (pilota di F1 dal 1983 al 1989) gli ha dato un unico consiglio prima del debutto: «Mi ha dato solo un consiglio, quello di bere molta acqua perché in gara si perdono molti liquidi. Per il resto mi ha detto di fare come meglio credevo».