La vittoria meritata della Ferrari e l'attenzione sulla crescita della monoposto

La storia dei recenti Mondiali dimostra che è decisivo il lavoro di sviluppo durante l'anno. E la Mercedes potrebbe avere un limite proprio in questo
La vittoria meritata della Ferrari e l'attenzione sulla crescita della monoposto© Xinhua

Vittoria meritata, bellissima, di cui gioire a lungo quella colta dalla Ferrari a Melbourne al via del Mondiale 2017. Un piccolo capolavoro di strategia, anche se la differenza l'ha fatta un'auto in straordinaria forma, capace di confermare le doti mostrare nei test prestagionali in Spagna. E tuttavia va detto che anche l'anno scorso – quel 2016 triste e deprimente – la Ferrari aveva cominciato bene in Australia, non arrivando al successo per poco, anche per una “imperfezione” strategia. Poi, però, l'annata andò come tutti ricordiamo.

IMPERFEZIONI - Questa volta l'imperfezione strategica l'hanno avuta alla Mercedes, ma è stata dovuta anche all'impossibilità di gestire le gomme al meglio. Cosa che alla Ferrari è ampiamente riuscita. E questo è un dato. Così come sembra un dato – ma qui entriamo nel campo dell'ufficiosità e delle voci di corridoio – che alcune scuderie (Mercedes e Red Bull, ad esempio) si siano trovate in difficoltà dopo l'adozione di una linea dura della Fia in merito alle sospensioni. Pare che alcuni dispositivi efficaci, ma frutto di interpretazioni troppo elastiche delle norme, siano ora in fase di ripensamento. Con tutti i guai che ne conseguono, dall'elevato degrado delle gomme (Mercedes) agli assetti troppo nervosi delle monoposto (Red Bull).

 AVVOCATI - Detto questo, senza essere né avvocati d'ufficio della Rossa (ché non ne ha bisogno) né arcigni pubblici ministeri (la stagione 2016 vale più di qualsiasi requisitoria), è agli atti che nel corso della storia recente (da dopo lo sfortunato 2009 in poi) la Ferrari abbia mancato nello sviluppo dell'auto durante la stagione. Da allora sono cambiate tante cose: i vertici, i dirigenti responsabili, i tecnici e (da poco) l'iintera organizzazione tecnica dei progettisti. Dire che siccome si è sbagliato (o si è mancato) nel passato si tornerà a farlo è un ragionamento non fondato. Ma ricordarsi sempre di quel tipo di atteggiamento per evitarlo sarebbe utile e saggio.

MANCA ROSBERG - In quanto agli avversari, la Mercedes ha un'auto che è parsa un po' “acerba” e soprattutto non ha più il pilota che tanto aiutava nella messa a punto e nello sviluppo (Rosberg); la Red Bull sembra di nuovo avviata a vivere una prima parte di stagione complicato (e non ha abbastanza cavalli dal motore Renault). Per la Ferrari è il momento di capitalizzare. Anche di osare. Poi, arrivi quel che deve arrivare.

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