F1, ombrelline: «Sistema antiquato e poco etico» dice Carey

«A me l'idea delle ragazze in griglia piaceva» dice il numero uno di Liberty Media
F1, ombrelline: «Sistema antiquato e poco etico» dice Carey© EPA

TORINO – Continua tenere banco, nel mondo dei motori, la polemica seguita dall'eliminazione delle “grid girls” o “ombrelline”, dalle partenze dei GP di Formula 1. Tanto che Chase Carey, presidente di Liberty Media (la società che gestisce la F1), è tornato a parlarne, quasi per giustificarsi, in un’intervista rilasciata a diverse testate europee, in cui, in pratica, “scarica” la decisione sulle spalle dei “fan” del Circus. Queste le parole di Carey: «La reazione è stata quella che ci aspettavamo: alcuni hanno accolto con favore la nostra iniziativa, altri invece hanno espresso tutto il proprio malcontento. Le “grid girls” facevano parte della storia e quindi una reazione del genere è assolutamente giustificabile. A me l’idea delle ragazze in griglia piaceva, ma questa decisione è stata presa soprattutto per i fan. Molte persone ci hanno sottoposto il problema delle ragazze, giudicando questa cosa come “antiquata e poco etica”. Una specie di sfruttamento e non potevamo permettere che venisse trasmesso di questo messaggio».

«A ME PIACEVANO, MA...» - Quindi, continua Carey, anche se le stesse ragazze non erano dello stesso parere, Liberty Media ha scelto «di risolvere il problema alla fonte», eliminando la presenza delle “ombrelline” dalla griglia di partenza, ma le ragazze rimarranno, comunque, all’interno del paddock: «So benissimo che tutte le ragazze lo facevano per voglia e passione, di certo non erano obbligate, ma non potevamo permettere a questa fetta di fan di influenzare il Circus. Abbiamo preso una decisione significativa per il bene dello sport», ha concluso il numero uno della F1.

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