TORINO - Domenica, nel Gran Premio d'Australia, Lewis Hamilton sembrava essere sulla buona strada per tagliare per primo il traguardo. Sarebbe stata la sua 63esimaa vittoria in F1. È stato un piccolo errore di calcolo del team Mercedes a causare la sua sconfitta. Tutta colpa della Virtual Safety Car, elemento che Sebastian Vettel ha saputo sfruttare meglio del suo rivale. Uno sbalordito Toto Wolff ha ricondotto la ragione dell'inattesa perdita a un errore di calcolo da parte dei computer Mercedes, che hanno stimato erroneamente il delta tra la velocità di Hamilton e il tempo che Vettel avrebbe impiegato per rientrare in pista.
HAMILTON Riflettendo sull'incidente dopo la gara, forse Hamilton avrebbe preferito che, a Melbourne, fosse stato l'uomo a prevalere sulle macchine. «È un tale sforzo di squadra, ma quando si fa affidamento su così tanti computer, così tanti dati, così tanta tecnologia da inventare la strategia o qualunque cosa sia, vorrei che fosse più personale». «Vorrei che il controllo fosse più nelle mie mani perché, come ho detto, sento di guidare come sempre, davvero, ero molto contento di come guidavo. Ad ogni modo, porterò questa esperienza alla prossima gara, la applicherò esattamente come ho fatto questo fine settimana e cercherò di crescere, a crescere personalmente», ha dichiarato al sito ufficiale della Formula 1.