Ferrari, Alonso: «La paura in F1 non esiste»

Lo spagnolo si racconta in un'intervista al sito della Rossa

MARANELLO - Un "lottatore". Così si definisce Fernando Alonso che si racconta dagli inizi della sua carriera in un inedito viaggio a puntate sul sito ufficiale della Ferrari. «Fa parte del mio Dna, lottare sempre pensando che ci sia sempre una possibilità. Quando le cose vanno bene bisogna cercare di fare di più, quando le cose vanno male si deve cercare di rimediare. Questo non solo in F1 ma anche nella vita», spiega lo spagnolo. Tornando al passato, racconta Alonso, sono «tante le persone che devo ringraziare. Tra tutte sicuramente c'è mio padre che, anche se non è fisicamente presente in tutte le gare, mi è sempre stato vicino, dalle prime esperienze da piccolo, e c'è sempre per me. Ascolto sempre i suoi consigli anche perché il 99,9% delle volte ha ragione».

NIENTE PAURA - Incidenti o errori scontati «sono i momenti peggiori», aggiunge Alonso. «Vorresti sparire per qualche settimana e non farti vedere da nessuno. Ma fa parte dello sport, quindi impari che sono cose che succedono a tutti e cerchi di non pensarci troppo». La paura, invece, è un sentimento che «in Formula 1 non esiste - garantisce lo spagnolo - C'è sempre rispetto per la vettura, per quello che facciamo, per la velocità ma non c'è paura mai. Anche nelle gare sul bagnato hai sensazioni di disagio diciamo, ma non di paura. La macchina, alla fine, è il tuo ufficio». Vincere, infine, «è sempre una motivazione». «Quando porti a casa risultati automaticamente hai una settimana di grande motivazione e esaltazione e vuoi fare di più, sei più attivo, più creativo e ti alleni più intensamente perché vuoi ripeterti», ha concluso.

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