Marchionne, la Ferrari, Binotto. Sono due mesi di trepidante attesa

Il Presidente è convinto del tipo di organizzazione scelto per la Rossa. Ora lo sviluppo dell'auto dovrebbe essere sotto controllo
Marchionne, la Ferrari, Binotto. Sono due mesi di trepidante attesa© Marco Canoniero

MARANELLO - Sergio Marchionne è sicuro della sua scelta, l’organizzazione di tipo orizzontale che ha scelto per la Ferrari gli infonde fiducia. Rispetto al passato, il presidente della Ferrari evita qualsiasi proclama, non vuole nemmeno fissare obiettivi minimi da ottenere. La sensazione è che sia più calato dentro una realtà complessa come quella della Formula 1, nella quale tutto quel che pare semplice può rivelarsi difficile. Mattia Binotto, il nuovo direttore tecnico, gode della sua incondizionata fiducia. Ma tutti e due sanno che da Barcellona, a fine febbraio, il tempo per sbagliare non ci sarà più. Maurizio Arrivabene spiega che “se fossimo dietro dovremo essere bravi a reagire in fretta, se fossimo davanti dovremmo lavorare altrettanto duramente per restarci”. E Binotto aggiunge che “le idee buone in Formula 1 le abbiamo anche noi, solo che sinora non siamo stati abbastanza veloci nell’applicarle”. Difficile dire se davvero sia tutto così semplice, ma la sensazione è che durante questo inverno la Ferrari abbia sposato la fiducia con la cautela.

CAPRI ESPIATORI - Di certo, Marchionne ha voluto assumersi tutta la responsabilità dei cambiamenti, ha invitato non cercare (al di fuori della squadra) “eroi” cui fare riferimeno, né capri espiatori ad eccezione della sua persona. Ha dato l’impressione che la Ferrari di oggi sia una specie di cantiere aperto, in cui la situazione è più facilmente sotto controllo, nel quale nessuno (nemmeno i piloti) possono sentirsi garantiti (tanto che sull’eventuale allungamento del contratto di Vettel ogni decisione è rimandata a stagione iniziata). La sensazione è che ci sia tante carne al fuoco. Il 24 febbraio si vedrà la nuova Rossa. Un aiuto viene indubbiamente dal cambio dei regolamenti tecnici, che in genere aiuta a rimescolare i valori in pista. Poche ore dopo la presentazione, sarà già il momento dei primi verdetti in Spagna. Da oggi sono, all’incirca, due mesi di attesa. Più trepidante che mai.

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